La religione è molte “cose”. La religione può essere edifici, libri, arte, cibo, vestiti, fatti, racconti, ecc e in primo luogo la religione è la gente. Molte persone e persone molto diverse.
La stessa religione può motivare, legittimare, autorizzare azioni disinteressate, amorevoli, belle come atti di violenza, uccisione, distruzione, prepotenza e oppressione di altre persone. I riferimenti ai miti, ai comandamenti di Dio e ai testi sacri possono trasformare atti altrimenti immorali in atti morali e sacrifici pii. Può rendere i fedeli martiri invece che criminali.
La religione può manifestarsi nelle modalità che i fedeli hanno di mangiare, dormire, bere, amare, organizzare la famiglia o la società.
Alcune persone vivono tutta la loro vita secondo le regole religiose e ideali. Altri, della stessa religione, utilizzano la religione solo in occasioni speciali, e altri ancora addirittura si dissociano dalla religione o sono completamente indifferenti ad essa. Per molte persone la religione e la nazionalità, o la religione e l’etnia, sono concetti strettamente legati, e per loro è naturale e accettabile nascere nella religione dei loro genitori e adottarla così, senza ulteriori indugi. Per altri, la religione è una religione legittima e vera solo se l'individuo l’ha scelta personalmente e volontariamente.
In altre parole, la religione è un fenomeno variegato e ambiguo. Esso non si presta facilmente ad una formula. La religione è ciò che è reso di volta in volta da persone religiose e non religiose, politici e studiosi.
Uno studio sull'approccio religioso alla religione
Nello studio della religione, la base per i moduli digitali IERS offerti per l'istruzione religiosa della scuola secondaria inferiore o superiore, la religione è l'oggetto di studi e ricerche accademico-scientifiche. Nello studio della religione, la religione è studiata come un fenomeno naturale, umano e sociale tanto quanto gli oggetti di studio indagati da altri scienze umanistiche, sociali e naturali.
E’ la caratteristica distintiva dello studio della religione avvicinare ciò che è noto e definito come religione da molte prospettive e utilizzare metodologie e teorie mutuate da molti campi diversi. Così come è difficile applicare soltanto una formula alla religione, è altrettanto difficile applicare una sola formula allo studio della religione. Se gli studiosi di religione non hanno raggiunto alcun accordo su come spiegare il motivo della presenza della religione né su che cosa esattamente essa sia, nemmeno sono d'accordo su quale sia il modo migliore e più scientifico per studiarla.
CHE COS’E’ LA RELIGIONE?
Innumerevoli sono stati i tentativi di giungere a brevi definizioni di religione in grado sia di soddisfare le attuali esigenze epistemologiche di definizione, sia di coprire la varietà di fenomeni che, nel corso del tempo e da diverse prospettive, sembrano avere solo qualcosa in comune che può essere chiamato ‘religioso', e, cos’ facendo, separare questi fenomeni da quello che altrimenti potrebbe essere chiamato semplicemente 'cultura' o 'arte' o 'architettura' o 'etica'. Una breve definizione potrebbe essere: la religione è un sotto-sistema culturale che si differenzia da altri sistemi culturali per il fatto di contenere un riferimento a un potere sovrumano postulato la cui esistenza non può né essere falsificata né verificata.
Forse il modo scientifico di procedere con le religioni e la religione si distingue dal punto di vista emico (interno, proprio dell’insider) soprattutto a causa delle sue domande persistenti, costanti e fondamentali: che cosa è la religione e come possiamo studiarla al meglio al fine di ottenere risposte a questa domanda? Perché esiste? È sempre stata lì? La religione, o qualcosa di simile ad esso, resterà sempre lì, anche se le singole religioni vanno e vengono? La religione è apparsa ad un certo punto della la storia del mondo e dell'evoluzione del genere umano e della società? E se sì, perché? Che fosse funzionale ad un ulteriore sviluppo? E se si, in che modo? Quale senso/funzione (sempre che ce l’abbia) ha e ha avuto la religione per umanità e società, mente e corpo, cultura e natura? E’ possibile che le funzioni delle religioni possano cambiare a seconda di come gli esseri umani e le società umane cambiano e si sviluppano?
Ci sono molte domande, e può sembrare strano ai non-professionisti che la scienza della religione non ha risposte a queste domande fondamentali. Alcuni credono che sia perché i ricercatori fanno le domande sbagliate o non hanno studiato la religione in modo imparziale e veramente scientifico.
C'è stato troppo rispetto per la religione e le persone religiose, ed è stato studiato troppo assecondando le condizioni dei fedeli, come nella teologia religiosa, invece che dal punto di vista delle scienze politiche, sociali, naturali.
Forse anche la parola ‘religione’ è diventata una sorta di etichetta che segnala ‘qualcosa di speciale’ con un certo status e posizione privilegiati, cosa che è distinto in modo particolare o particolarmente pericoloso, qualcosa a cui ‘noi’ - studiosi, insegnanti e studenti - dobbiamo rapportarci in modo diverso dal modo in cui ci relazioniamo ad altre questioni umane.
Ma chi determina quando qualcosa può essere chiamato ‘religione’? Gli scienziati? I fedeli? Le corti di giustizia? Questi problemi sono questioni di estremo interesse per la scienza della religione. Il mondo multiculturale e religioso di oggi provoca costantemente un dibattito scientifico, politico e giuridico: che cos’è la religione, quali diritti speciali sono dati ad una religione o al religioso? Come si suppone che la società non-religiosa, laica, secolare debba affrontare i diversi gruppi di persone che per un motivo o l'altro si possono definire ‘religiosi’ ?
WORLD RELIGIONS
Ma non solo il ‘concetto’ di religione può essere problematizzato. Anche il concetto di ‘world religion’ è stato criticato negli ultimi decenni. Il problema è che il concetto di religione è strettamente legato a una religione, la religione cristiana. Lo studio scientifico della religione nato in Europa occidentale tra ricercatori cresciuti a l’interno di un contesto culturale cristiano. La percezione della religione come ‘qualcosa’ caratterizzato da ‘fede’ ed espresso in una certa dottrina, miti e rituali, con una gerarchia religiosa e di una organizzazione centrale, è stata applicata ad altre parti del mondo e utilizzata dallo studio di religione ‘là fuori’, dove in realtà la religione potrebbe essersi delineata differentemente da come ha fatto in Europa occidentale e nel caso del cristianesimo.
‘Induismo’, ad esempio, è una designazione con una storia molto particolare: non esiste un'organizzazione centrale né una particolare dottrina religiosa all'interno delle molte e diverse espressioni di quello che a un certo punto del tempo venne designato come ‘Induismo’. Il concetto di ‘Induismo’ si originò dall’interazione tra potenze coloniali, ricercatori e gruppi di interesse locali, che per ragioni diverse gli uni dagli altri hanno voluto promuovere il concetto di ‘Induismo’ come la vera e antica religione dell’India.
Inoltre, il concetto di ‘world religion’ è emerso in un momento in cui prevaleva la visione evoluzionista. Come Darwin considerava gli animali e le piante come qualcosa che si era lentamente evoluto da uno stadio semplice a fasi via via più complesse, i primi studiosi della religione consideravano la religione come qualcosa che si era evoluta da stadi primitivi e semplici (dei quali le culture del Nuovo Mondo erano ritenute esempi) alle fasi più avanzate. Di fatto, le religioni monoteiste, come il Giudaismo, il Cristianesimo e l'Islam, erano considerate più sviluppate rispetto alle religioni politeiste, e le religioni provviste di un alto grado di organizzazione, sacre scritture e dogmi ben definiti erano viste come più avanzate rispetto alle religioni indigene. World Religions è diventato un termine atto a designare le grandi tradizioni esistenti in molte parti del mondo che in diversi modi assomigliano alla religione cristiana - anche se la maggior parte delle persone hanno visto in quest’ultima la religione migliore e religione più sviluppata di tutte.
Principi per inquadrare le religioni nell'insegnamento e nella ricerca
Nella ricerca ‘into religion’ vi è una crescente consapevolezza del fatto che la religione ha diverse espressioni nelle diverse parti del mondo e persino nelle diverse porzioni della società. Esperti religiosi, come i ministri, possono avere opinioni molto diverse su ciò che è essenziale per la religione della gente comune. Ci possono essere differenze significative tra la religione in una comunità urbana in cui vi è un elevato grado di divisione tra le diverse professioni, e la religione nelle comunità rurali, dove le stagioni e la qualità del raccolto sono vitali. E’ probabile che giovani e anziani attribuiscano importanza ad aspetti diversi della religione, il genere gioca un ruolo importante, e a seconda che una persona abbia ricevuto un'istruzione formale in una religione, o la conosca a partire dall’educazione ricevuta in famiglia, la percezione individuale di ciò che è importante e vero può differire significativamente. Le religioni sono, in breve, sistemi non chiaramente definiti e ben saldati di credenze e rituali che esistono indipendentemente da tempo e luogo, gente e società.
E’ quindi importante cercare di cogliere e rappresentare religioni e fenomeni religiosi come entità diverse e multidimensionali che gradualmente, nel corso della storia, sono state costruite da persone e comunità; esse, pertanto devono essere descritte come composte non solo dalle idee, ma anche dalle pratiche degli specialisti di religione e della gente comune. Ma studiarle resta complesso: per introdurre un’entità così poliedrica come la cosiddetta ‘world religion’ su un numero limitato di pagine, è necessario fare un po’ un torto alla complessità dell’argomento e piegarsi ad alcune generalizzazioni.
Spunti per la riflessione
Attività 1: Brainstorming
Si consiglia di utilizzare questo esercizio quando si da inizio al corso di religione. L'attività consiste nel far sì che gli studenti riflettano su ciò che la religione è. È un brainstorming, che deve essere seguito da una discussione in classe.
Attività 2: Classificare
Gli studenti sono tenuti a cercare di classificare tutte le parole in cui si sono imbattuti nel corso dello svolgimento del primo esercizio. Successivamente si troveranno più disposti a mettere in discussione i diversi modi di classificare i concetti religiosi. Tutte le domande vanno svolte in gruppi, e le discussioni potrebbero essere alla fine della lezione.
Attività 3: la classificazione e le sue conseguenze
Per esempio:
- Che tipo di diritti speciali sono dati ai gruppi religiosi e agli individui?
- Casi di gruppi o individui che cercano di essere ufficialmente riconosciuti come religiosi per ottenere qualcosa (come i tifosi di calcio) - e che non vengono riconosciuti dalle autorità competenti e/o dall'opinione pubblica come religioni - perché?
- Si può dire che la religione è una ‘cosa’? Che cosa è definito religione e che cosa invece si ritiene appartenga alla cultura nei diversi paesi (per esempio celebrare il Natale è una festa religiosa e/o culturale? e il Ramadan?)
Il docente potrebbe presentare agli alunni diverse definizioni di religione nate durante la storia degli studi sulle religioni. Gli studenti potrebbero indicare somiglianze e differenze