12. l’Hinduismo moderno e contemporaneo

Fonte 1

Ritratti di Ramakrishna e di Vivekananda

La prima foto, scattata il 10 dicembre 1881 in Calcutta, ritrae Gadadhar Chatterji (1836 -1886), conosciuto come Ramakrishna, un autorevole leader religioso che predicava una forma inclusivista dell’Hinduismo. La seconda foto, scattata a San Francisco nel 1900, raffigura il discepolo di Ramakrishna, Vivekananda, nato Narendranath Datta, (1863-1902). Vivekananda presentò una versione moderna dell’Hinduismo durante il Parlamento Mondiale delle Religioni tenutosi a Chicago nel 1893.

Fonte 2

Comprendere la violenza del Gujarat

Estratti da "Understanding Gujarat Violence" di Ashutosh Varshney, pubblicato nel online blog "Contemporary Conflicts" il 26 marzo 2004. L’articolo parla degli scoppi di violenza religiosa tra Hinduista e Musulmani nello stato indiano del Gujarat nel 2002 e il ruolo del fondamentalismo hinduista.

Il 27 febbraio 2002, il Sabarmati Express entrò nella stazione ferroviaria di Godhra, una cittadina dell’India occidentale nello stato del Gujurat, governato da nazionalisti hindu dal 1995. Ci sono racconti contrastanti riguardo a quello che succedette di lì a poco, ma su alcuni dettagli c’è concordanza.

A bordo del Sabarmati Express ci sono sostenitori della destra hinduista che tornano da Ayodhya dove sono andati a sostenere la costruzione di un tempio di Rama su un terreno oggetto di accese discussioni religiose e politiche. A Godhra, scoppia una lite tra alcuni degli attivisti hindu e dei giovani musulmani venditori di tè nella stazione. Finita la sosta programmata, il treno riparte ma poco dopo qualcuno tira il freno d’emergenza e il treno si ferma in un quartiere che è prevalentemente musulmano. Secondo i racconti più attendibili della stampa, qui viene preso d’assalto da una folla musulmana. Due carrozze vengono incendiate e i soccorsi dei vigili del fuoco ostacolati. Muoiono 58 passeggeri, fra loro molte donne e bambini.

Le rappresaglie che seguono in molte città dello stato finiscono in un bagno di sangue. Folle inferocite di hinduisti bruciano case e imprese musulmane, uccidono uomini, donne e bambini musulmani, e distruggono moschee e tombe. Il governo dello stato, invece di emettere un mandato di arresto per i criminali che avevano assalito il treno come avrebbe fatto un’amministrazione civile e rispettosa della legge, lascia che si scateni una spirale di omicidi di vendetta. Nelle settimane seguenti furono perse più di mille vite. E più di 100.000 musulmani furono costretti a trasferirsi in malridotti campi statali per rifugiati con servizi di base carenti e condizioni di vita terribili.

Anche se sommosse tra hinduisti e musulmani non sono una rarità, la violenza del Gujurat ha raggiunto il colmo dell’orrore e della brutalità, e ha acquisito una nuova doppia valenza. Rappresenta anche un fallimento devastante per tutti coloro che credevano nel cuore pluralista della nazione indiana, un atteggiamento sancito dalla costituzione indiana che mette tutte le religioni del paese sullo stesso piano, senza privilegiarne alcuna.

Il nazionalismo hinduista, l’ala destra degli Hinduisti, offre un’interpretazione diversa della violenza in Gujurat. Crede in un’India dominata dalla comunità di maggioranza, quella degli Hinduisti. Sostiene che le altre religioni devono “assimilarsi” al cuore hinduista dell’India e accettare che la nazione indiana è opera degli Hinduisti e che essi sono i cittadini preminenti. Per gli ideologi nazionalisti hindu, la violenza anti-musulmana rappresenta una vittoria ideologica. In una delibera formale, il Rashtriya Swayamsevak Sangh, il fulcro ideologico e organizzativo del nazionalismo hinduista ha affermato: ‘‘Le minoranze devono comprendere che la loro incolumità risiede nella benevolenza della maggioranza.” Secondo il RSS, quindi, la legge non basta più a proteggere le minoranze indiane come ha sempre fatto.

Estratti da Understanding Gujarat Violence
di Ashutosh Varshney
Pubblicato il: 26 marzo 2004 in Contemporary Conflicts
http://conconflicts.ssrc.org/archives/gujarat/varshney/

Fonte 3

Devoti russi di Hare Krishna


Devoti russi affiliati alla International Society for Krishna Consciousness (ISKCON), conosciuta anche come il movimento Hare Krishna o Hare Krishna, una delle organizzazioni hinduiste più diffuse nell’occidente.