L'inizio della riforma protestante: Martin Lutero

Gli storici hanno ascritto l'inizio della riforma protestate al monaco agostiniano Martin Lutero (1483-1546) che ammise una precedente influenza di John Wycliffe (1330-1384). All'inizio del 16° secolo Lutero denunciò diversi "abusi" della Chiesa, tra i quali la vendita delle indulgenze era il più emblematico. Pur se causata da questi abusi, la Riforma fu guidata dalla nuova rivelazione che la salvezza non poteva essere "guadagnata" o "mediata", ma che era un dono, libero e totale, che giungeva attraverso la sola fede in Cristo. In principio, la contesa era primariamente teologica, ma la lista delle novantacinque tesi che Lutero scrisse nel 1517 diedero fuoco alle polveri, e i protestanti ricordano il 31 Ottobre 1517 (il giorno in cui si dice siano state affisse le tesi) come il giorno in cui la Riforma ebbe inizio. Tentativi falliti di riconciliazione portarono alla scomunica di Lutero da parte di Papa Leone X (r. 1513-1521) nel Gennaio del 1521 e il suo esilio dal Sacro Romano Impero da parte del giovane Carlo V (r. 1519-1588). L'appoggio di principi tedeschi, ossia l'Elettore della Sassonia, Federico il Saggio (1486-1525), gli permisero di trovare rifugio, disseminare le sue idee e cominciare la sua traduzione in vernacolo della Bibbia. Attraverso i suoi scritti Lutero sviluppò la sua rivelazione riformista, indicò un nuova relazione tra uomo e Dio e introdusse un'alternativa teologica alle dottrine tradizionali. La sua teologia si articolava attorno all'affermazione di tre principi che posero le basi dottrinali di gran parte del Protestantesimo, fino al giorno d'oggi: (1) Sacerdozio universale, in base a cui la distinzione tra clero e laici (cioè tra lo spirituale e il secolare) è rimossa, il clero non è più una classe sacra e i ministri protestanti non ricevono il sacramento dell'ordine sacro (vedi Modulo su Cristianesimo II "Temi, sez. 6). (2) Sono le Scritture, rispetto alla Tradizione, ad essere il metro nelle questioni di fede, rimuovendo quindi ogni monopolio sull'interpretazione dei testi sacri. (3) Giustificazione (il fatto che un peccatore sia giudicato retto da parte di Dio) per sola fede, e impartita solo da Dio. Questi tre principi ebbero importanti implicazioni per l'organizzazione delle società protestanti, le loro vite religiose e il modo in cui concepirono la loro relazione con Dio. Nello specifico, Lutero riconobbe solo due sacramenti (battesimo ed eucarestia), rifiutando gli altri cinque in quanto non li trovò, nei vangeli, instaurati da Gesù. Negli anni venti del 16° secolo venne gradualmente a consolidarsi una chiesa in rottura con il Papato, anche se i contemporanei non lo avevano realizzato. Alla Dieta di Augusta del 1530, Filippo Melantone, un collaboratore di Lutero, presentò la Confessione di Augusta. Il testo fu rifiutato dalla maggioranza cattolica della Dieta e seguirono ostilità all'interno del Sacro Romano Impero, alle quali la Pace di Augusta pose fine attraverso il compromesso del cuius regio, eius religio (Di chi [è] la regione, di lui [si segua] la religione). A seguito di revisioni, il testo fu adottato dalle diverse chiese luterane nel 1580, diventando quindi la professione di fede dei luterani. La parola "protestanti", che venne a indicare i riformatori, fu coniato dopo che un gruppo di principi-elettori, i quali parteggiavano per la riforma di Lutero alla Dieta di Spira nel 1529, protestarono contro la decisione di Carlo V di negare agli Stati il diritto di scegliere la loro fede. Altrove, la riforma luterana di diffuse velocemente nell'Europa del nord, diventando chiesa di stato in Danimarca e Svezia nel 1563, con la Danimarca che la estese alla Norvegia (1538) e all'Islanda (1539).

L'espansione della riforma e gli altri riformatori.

Altri riformatori, che supportavano ognuno separatamente Lutero, furono alle origini di diverse chiese riformate, come il prete svizzero Urlich Zwingli, del cantone di Zurigo, e più tardi, l'umanista francese Giovanni Calvino di Ginevra, il quale riorganizzò la Chiesa, mantenendola indipendente dai magistrati e insistette sia su un modo di vivere caratterizzato dall'austerità, sia sull'idea che la rigenerazione della fede del cristiano si manifesti attraverso il successo nel suo lavoro. Il modello di Ginevra si diffuse in Scozia e in Olanda, così come in Francia. Se negli stati germanici del Sacro Romano Impero fu raggiunto un compromesso con al Pace di Augusta, la diffusione del Calvinismo provocò numerose guerre di religione in Francia. La pace fu riportata quando Enrico IV (r.1589-1610) emanò l'Editto di Nantes nel 1598, che riabilitò i protestanti seppur restringendo la loro libertà di culto all'interno di specifiche aree – questo fino a quando Luigi XIV (r.1643-1715) revocò l'editto nel 1685 nel suo intento di unificare al società francese sotto il suo esclusivo controllo. In Inghilterra le idee di Lutero fecero presa su un crescente criticismo nei confronti del papato e sulle nascenti tensioni tra Papa Clemente VII (r.1523-1534) e Re Enrico VIII (r. 1509-1547), che voleva annullare il suo matrimonio con Caterina d'Aragona. Non giungendo tale annullamento, cosa che in parte si doveva al controllo che Carlo V aveva nei confronti del papato, il primo Atto di Supremazia fu emanato nel 1534, rendendo Enrico il "Capo supremo della Chiesa d'Inghilterra". La nascente Chiesa Anglicana fu più tardi consolidata e unificata sotto Elizabetta I (r. 1558-1603) che cercò di risolvere le divisioni includendo le dottrine della Riforma all'interno di una cornice ecclesiastica simile alla Chiesa Cattolica.

Riforma Radicale

Considerando che, in termini generali, le riforme non sfidarono ulteriormente l'ordine prestabilito, alcuni riformatori cercarono di spingersi più in avanti portando la loro contesa non solo in campo religioso, ma anche sociale e politico. Le loro riforme prese assieme furono etichettate "radicali" da parte degli studiosi; essi, nella misura in cui erano favorevoli a una rigida separazione tra Chiesa e Stato, e a una chiesa in quanto rappresentate solo una assemblea volontaria di credenti, dimostravano una certa modernità politica e religiosa.

Riforma cattolica

In reazione alle riforme che stavano creando una scisma della cristianità occidentale, la Chiesa Romana rispose. Da un lato, opponendosi alla diffusione delle idee riformate attraverso la Società di Gesù (i Gesuiti) fondata da Ignazio da Loyola negli anni 1534-1540; dall'altro, riunendo un concilio a Trento tra il 1545 e il 1563. Il Concilio, i cui decreti possono essere considerati come l'atto di nascita del Cattolicesimo, riaffermò la dottrina cattolica; Scritture e Tradizione furono entrambe convalidate come fonti della fede; i sette sacramenti furono riaffermati, assieme alla transustanziazione e alla cooperazione con Dio attraverso le opere, il culto alla Madonna fu legittimato, la distinzione tra clero e laici fu ri-consolidata, assieme all'importanza delle immagini; la Vulgata di Jerome fu ufficialmente riconosciuta come la Bibbia in Latino della Chiesa
Verso la fine del 16° secolo l'Europa occidentale si era divisa, nello stesso modo in cui il Cristianesimo occidentale si era diviso tra Chiesa Cattolica e diverse chiese protestanti (principalmente Luterane e Calviniste – o "riformate"). Ciò segna l'avvento della era moderna in Europa occidentale.