Il monte Moriah
Har HaMoriah (Monte Moriah) è il luogo del sacrificio di Isacco, secondo il Libro della Genesi (22, 1-18). Su richiesta di Dio, Abramo prese suo figlio Isacco per legarlo e offrirlo in sacrificio. Un angelo fermò la mano di Abramo, vietandogli di sacrificare suo figlio. Il nome di questo luogo è un gioco di parole incentrato sul verbo ebraico ra'a (vedere): "Abramo chiamò quel luogo 'YHWY yir'e' (il Signore vedrà). Perciò oggi si dice: 'Sul monte YHWH yira'e (è visto)' ". (Genesi 22,14)
Dopo che il re Davide ebbe conquistato Gerusalemme ai Gebusei, egli trasferì la capitale del suo regno da Hebron a Gerusalemme, una città neutrale che non apparteneva a nessuna delle dodici tribù di Israele, e che si trovava al centro del suo regno. La città è talvolta chiamata 'Ir David (Città di Davide).
David ordinò che l'Arca dell'Alleanza fosse spostata e portata a Gerusalemme. Dio promise a Davide che suo figlio avrebbe costruito il tempio, e che il suo regno sarebbe stato reso stabile per sempre (2 Samuele 7, 12-16).
Re Salomone, figlio di Davide e Betsabea, costruì il tempio sul monte Moriah, detto anche il Monte del Tempio o Har HaBeit (monte della Casa), in ebraico. Il Tempio stesso fu chiamato Beit Hamiqdach (casa di santificazione).
Il culto ebraico venne organizzato intorno al Tempio di Gerusalemme. La tribù di Levi era a capo del culto, condiviso tra i Leviti e i Cohanim (plurale di Cohen, sacerdote), i discendenti diretti di Aronne, fratello di Mosè. I sacrifici quotidiani erano officiati nel Tempio. Per le tre feste di pellegrinaggio annuali - Pasqua, Shavuot e Sukkot -, gli Ebrei erano chiamati ad andare a Gerusalemme.
Secondo il Talmud, il Tempio ospitava la Shekhinah (la Presenza di Dio, dal verbo shaken, dimorare), una presenza divina che era ritenuta seguire il popolo ebraico in esilio e, come esso, sperare in un ritorno a Gerusalemme. Il misticismo ebraico ha paragonato la Shekhinah ad una madre amorevole che si preoccupa per la sorte del popolo ebraico.
Il breve digiuno (dall'alba al tramonto) del diciassettesimo giorno del mese di Tammuz commemora la prima breccia nel Primo Tempio da parte delle truppe babilonesi nel 586 a.C. e poi, nella stessa data, la prima breccia nel Secondo Tempio da parte delle truppe romane di Tito nel 70 d.C. Questo digiuno dà inizio ad un periodo di afflizione della durata di tre settimane, che termina il giorno 9 di Av con un lungo digiuno (dal tramonto al tramonto del giorno successivo) che ricorda la distruzione del Tempio da parte di queste stesse truppe.
Al tempo del Secondo Tempio, re Erode il Grande (73-4 a.C.) ampliò la spianata del Tempio circondando il Monte del Tempio con un enorme muro quadrilatero.
HaKotel HaMa'aravi (il Muro Occidentale), spesso chiamato HaKotel (il muro) dagli Ebrei e Muro del Pianto dai cristiani, è un resto di questo enorme muro quadrilatero. Questo posto divenne un luogo sacro perché era vicino al Santo dei Santi del Tempio. L'esatta posizione del Santo dei Santi sul Monte del Tempio è sconosciuta al giorno d'oggi.
I musulmani costruirono la Cupola della Roccia e la moschea di al-Aqsa (la Distante) sul Monte del Tempio, chiamato al-Haram ash-Sharif (il Nobile Santuario).
Monte Sion
Il nome di Har Tzion (Monte Sion) si basa sulla parola ebraica tsyoun (punto di riferimento, segnale). Dapprima, esso ha designato il monte del Tempio per lungo tempo. Nei primi secoli dell'era cristiana, questo nome fu utilizzato per indicare un'altra collina situata nelle vicinanze, una collina su cui si trovavano la tomba di re Davide e la chiesa di San Pietro in Gallicantu.
Durante la conquista di Gerusalemme, il nome Sion si riferiva anche all'originaria città gebusea. "Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide." (2 Samuele 5, 7). Poi il nome Sion, durante il periodo biblico, si riferì all'intera città, così come a tutta la Giudea e persino a tutto il popolo d'Israele.
Troviamo un parallelismo tra Sion e Gerusalemme nella retorica semitica, nel seguente chiasmo: "Da Sion uscirà la Torah e la parola di YHWH da Gerusalemme" (Isaia 2, 3).
Con la distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C. e l'esilio del popolo ebraico, Sion divenne un simbolo della nostalgia per la Terra di Israele, fin dall'inizio, nel corso del primo esilio babilonese (597-538 a.C.), come evidenziato dal Salmo 137: "Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion." (Salmo 137, 1).
La speranza di un ritorno a Sion è stata espressa nel Salmo 126, cantato prima delle ultime benedizioni alla fine dei pasti durante lo Shabbat e nei giorni di festa: "Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia." (Salmo 126, 1-2).
Il primo movimento per un ritorno in Israele ebbe inizio alla fine del XIX secolo, e prese il nome di Hovevei Zion (Amanti di Sion). Esso fu seguito dalla creazione del movimento sionista al congresso di Basilea nel 1897.
Il Tzniut (Sionismo) è un'ideologia politica che mira a ristabilire una sovranità ebraica sia nazionalista che di emancipazione. Esso ha dato origine alla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Ha riunito varie opzioni ideologiche, di sinistra e di destra, tra cui quelle di estrema destra. Letteralmente, l'antisionismo è il rifiuto di riconoscere l'esistenza dello Stato di Israele come nazione sovrana e indipendente.
Gerusalemme
Una città chiamata Salem fu menzionata per prima quando Malki-Tsedeq (Melchisedek) e Avraham (Abramo) si incontrarono: "Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo" (Genesi 14, 18).
Yerushalayim, il nome di Gerusalemme in ebraico, contiene la radice di tre lettere SH-L-M esprimendo pace (shalom), completa (shalam) e totale (Shalem). Il suffisso -ayim non è né singolare né plurale, ma esprime la dualità affermata nel Talmud. Il Talmud ha sviluppato l'idea di una Gerusalemme celeste a cui Dio si sarebbe unito solo dopo essere entrato nella Gerusalemme terrena.
Il nome di Gerusalemme è citato più volte nella liturgia ebraica, soprattutto per chiedere a Dio di ricostruire la città. Le benedizioni dopo un pasto, per esempio, includono il seguente desiderio: "E che tu possa ricostruire Gerusalemme, la città santa, prontamente nella nostra vita. Benedetto sei Tu, YHWH, che nella Tua misericordia ricostruisci Gerusalemme. Amen."
La nostalgia di Gerusalemme è manifestata durante la cena rituale della Pasqua ebraica nella seguente proposizione pronunciata da tutti gli ospiti: "L'anno prossimo a Gerusalemme."
Il nome di Gerusalemme è anche associato alla gioia durante i matrimoni. Le benedizioni nuziali includono i seguenti versi: "Tra le montagne della Giudea e le vie di Gerusalemme (...), là si sentiranno ancora una volta i suoni di gioia e letizia, le voci della sposa e dello sposo" (Geremia 33, 10-11 ). Questa benedizione è diventata una famosa canzone, cantata e ballata nelle celebrazioni nuziali
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La centralità di Gerusalemme, città del Tempio, è mostrata in alcune preghiere: i fedeli si rivolgono nella direzione della città santa per pregare. L'Armadio Sacro, che custodisce i rotoli della Torah nella sinagoga, è collocato nella direzione di Gerusalemme. In alcune comunità, le famiglie appendono su una parete orientale della loro casa un dipinto o una targa decorativa, dipinta o incisa, che riporta un'iscrizione e che mostra il Mizrah (parola ebraica per Est), per indicare la direzione di Gerusalemme.
Le relazioni tra Gerusalemme e la Torah sono così forti che molte città della diaspora con le principali yeshivot (case di studio) sono chiamate Gerusalemme. Questo è il caso di Vilnius - la Gerusalemme della Lituania -, che è stata un importante centro di studio della Torah a partire dal XVIII secolo fino all'Olocausto.
Il Piano di partizione della Palestina in due Stati venne votato dalle Nazioni Unite il 29 Novembre 1947. Gerusalemme avrebbe dovuto diventare una zona internazionale. Ma le guerre tra Israele e gli Stati arabi confinanti, durate dal maggio 1948 al gennaio 1949, portarono a dei cambiamenti del confine. La parte occidentale di Gerusalemme divenne parte di Israele. La parte orientale, inclusa la Città Vecchia e i luoghi santi, entrò a far parte della Giordania. Il 23 gennaio 1953, Israele decise che Gerusalemme Ovest sarebbe stata la capitale dello Stato, decisione che non venne riconosciuta dalla comunità internazionale.
Dopo la conquista giordana della Città Vecchia, il quartiere ebraico venne completamente distrutto. Gli Ebrei non poterono più accedere al Muro Occidentale fino alla Guerra dei Sei Giorni (5-10 giugno 1967), quando Israele conquistò la parte orientale di Gerusalemme. Il 30 luglio 1980, lo Stato di Israele ha dichiarato Gerusalemme una "capitale completa e unita".
Lo status di Gerusalemme è rimasto una questione difficile. Si tratta di una città santa per le tre religioni abramitiche, ma l'unica città santa per gli Ebrei, che sono profondamente legati ad essa, mentre i cristiani e i musulmani hanno anche Roma, Costantinopoli e La Mecca come città sante. È quindi necessario separare la questione religiosa dal problema politico al fine di trovare un compromesso accettabile sia dagli israeliani che dai palestinesi.
Nell'Israele contemporaneo, Gerusalemme è percepita come una città dove la coercizione religiosa può essere pesante, a differenza delle città secolari di Tel Aviv e Haifa. Ma vi è un consenso per rifiutare una frontiera chiusa, condividendo la città tra israeliani e palestinesi. Per trovare una soluzione, i belligeranti devono tener conto del posto speciale che questa città occupa nella storia, e trovare un modo unico per raggiungere la pace, una pace che è affermata dal nome stesso di Yerushalayim - Gerusalemme.