Cambiamenti principali del XX sec.: modernizzazione e diffusione in Occidente
Durante l’epoca moderna e contemporanea, il Buddhismo si è caratterizzata per la sua diversità. In alcuni paesi, è diventato un’istituzione culturale, una parte integrante del paesaggio culturale. In questi paesi ci sono migliaia di templi, sia grandi che piccoli. In altri paesi invece è profondamente coinvolto in conflitti politici. Governi contrari al Buddhismo hanno tentato di distruggerlo. In altri paesi ancora il Buddhismo inizia a radicarsi o a evolvere in forme nuove. Nella Cina comunista, la pratica del Buddhismo fu scoraggiata per quasi tutto il XX secolo. Templi e opere d’arte furono distrutti, e monaci e monache costretti a ritornare alla vita laica. Il Buddhismo in Cina inizia a riprendersi solo ora. Il governo cinese ha anche assimilato il Tibet, costringendo il capo religioso e politico, il XIV Dalai Lama, a fuggire dal paese. In tempi recenti (2007), i monaci buddhisti della Birmania (Myanmar) hanno protestato contro la dittatura militare attuale, correndo gravi rischi. Buddhisti sono stati anche coinvolti in conflitti politici in Sri Lanka, Cambogia, Laos, Vietnam, e Thailandia.
In alcuni momenti storici i monaci buddhisti hanno imbracciato le armi e hanno partecipato in conflitti militari, Per esempio alcuni studiosi e monaci buddhisti giapponesi reinterpretarono la propria tradizione per supportare il nazionalismo giapponese durante la seconda guerra mondiale (vedi Pensieri pro-guerra di un maestro zen).
In alcune regioni del mondo, il Buddhismo sta registrando una crescita. In India per esempio si è assistito a una ripresa del Buddhismo causata da più fattori. Nel XX secolo l’aumentata accessibilità dei viaggi a lunga distanza ha reso possibile per molti Buddhisti venire in India per visitare i suoi siti sacri, dando un importante apporto al rinnovo di tali luoghi. E quando il Dalai Lama fu costretto a lasciare il Tibet, fu l’India a offrirgli rifugio. Il governo indiano ha anche messo a disposizioni terreni per la costruzione di insediamenti per profughi tibetani e scuole per i loro figli, e oggi l’India accoglie una grande popolazione di tibetani in esilio.
Oggi assistiamo alla ricostruzione di più templi cinesi e tibetani, alcuni per opera dei governi che sperano di promuovere il turismo, altri grazie a contributi da buddhisti e cinesi all’estero. In Taiwan, dove il Buddhismo è fiorito, le nuove organizzazioni buddhisti caritatevoli hanno dato il loro sostegno a ospedali, ai soccorsi in caso di disastri, e nell'educazione. In Giappone, sono emerse nuove religioni molto radicate nella tradizione buddhista, e alcune di esse, come la Soka Gokkai, operano ormai a livello internazionale  (vedi Presentazione ufficiale della Soka Gakkai International ).
In Occidente l’interesse per il Buddhismo nacque nel XVI secolo sollecitato da notizie portate da missionari gesuiti in Cina e Giappone, e si consolidò nel corso del XIX e del XX secolo quando sempre più testi buddhisti furono tradotti nelle lingue occidentali, e monaci buddhisti viaggiarono in America e in Europa per insegnare.
Nell’Europa tra le due guerre, il tono mistico ed esotico delle tradizioni asiatiche affascinò cercatori spirituali occidentali che fondarono società esoteriche come la Theosophical Society  (1875). Lo scrittore tedesco Herman Hesse mostrò grande interesse nelle religioni orientali, scrivendo un celebre romanzo di formazione intitolato Siddhartha (1922). Negli anni cinquanta, molti scrittori della Beat Generation come Jack Kerouac incorporarono concetti buddisti nella loro letteratura.
La crescita del Buddhismo in occidente fu in parte stimolata anche dalla forte impennata nell’immigrazione asiatica nella seconda metà del XX secolo. Si è assistito alla fondazione di centri di meditazione, templi e università negli Stati Uniti e in Europa, e alla pubblicazione di migliaia di libri sul buddhismo in varie lingue occidentali.  Il XIV Dalai Lama, vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1989, e il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh (che fu nominato per il Premio Nobel per la Pace da Martin Luther King, Jr., nel 1967), sono figure di riferimento nel panorama buddhista, responsabili della pubblicazione di tantissimi libri e capaci di attirare enormi folle quando appaiono in pubblico (vedi Il XIV Dalai Lama e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ).
Gli occidentali, sia convertiti che immigranti dall’Asia, hanno contribuito anche loro alla rivitalizzazione del Buddhismo in alcune aree dell’Asia. Alcuni studiosi del Buddhismo affermano che quest’influsso occidentale ha contribuito a quello che definiscono una “Protestantizzazione” del Buddhismo moderno. Suggeriscono che le radici occidentali delle religioni monoteistiche e del moderno pensiero razionale spingono i buddhisti occidentali e studiosi del Buddhismo a dare risalto alla meditazione e alla filosofia, a discapito di elementi come il rituale, il misticismo, e il culto devozionale delle divinità buddhiste. Danno anche molta importanza alla nozione di “esperienze” e spostano l’attenzione sulla partecipazione dei laici, piuttosto che sul potere delle autorità religiose.
La convinzione diffusa che il "Buddhismo non è una religione ma una filosofia” nasce da interpretazioni e adattamenti occidentali di questa tradizione. Infatti, la maggioranza degli abitanti dei paesi buddhisti asiatici considera il Buddhismo come una religione. Un buddhista laico tende a visitare il tempio per i seguenti motivi: per pregare a una divinità e lasciare un piccolo dono, di solito in forma d’incenso o fiori; per una festa come Capodanno, il giorno di nascita del Buddha, o feste per i morti; oppure per organizzare o partecipare a riti funebri in onore dei morti.

Varie tradizioni che sono diventate popolari in Occidente sono incentrate sulla pratica della meditazione. Le forme più popolari di meditazione vengono dal Buddhismo Zen (vedi sez. 4), Vajrayana   e il Buddhism Theravada del Sudest asiatico. Spesso i partecipanti non sono monaci mentre in Asia la meditazione non venne quasi mai praticata da praticanti laici. Aspettative per esperienze meditative culminanti sono dovute, almeno in parte, all’influenza di studiosi occidentali come il teologo Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher (1768-1834), lo psicoanalista Carl Gustav Jung (1875 – 1961) o il filosofo William James (1842 –  1910).
Questi sviluppi occidentali hanno alla loro volta influenzato sia i buddhisti asiatici che le istituzioni buddhiste in quei paesi. Oggi, sia in occidente che oriente, la meditazione da parte di buddhisti laici viene incoraggiata per una serie di motivi che sono tutt’altro che spirituali: per dare sollievo dallo stress, per promuovere il benessere psicologico, per migliorare la vita personale dell’individuo, e così via. Questi sono tutti valori che rispecchiano il moderno stile di vita individualizzato.
È importante che i cambiamenti subiti dal Buddhismo negli ultimi secoli vengano analizzati e soggetti a un esame critico da parte degli studiosi per non correre il rischio di confondere il Buddhismo moderno con quello del passato, creando in questo modo una concezione romanticizzata e mitica del buddhismo. Al tempo stesso bisogna ricordare che il Buddhismo è sempre cambiato e si è sempre adattato ai diversi contesti storici e culturali in molte occasioni nel passato e che ora assistiamo alla diffusione di questo processo a livello mondiale.

Analisi delle fonti

Fonte 1
Mappa della diffusione del Buddhismo nel mondo
Vedi sopra Cambiamento principale del XX sec.: modernizzazione e diffusione in Occidente

Fonte 2
Il XIV Dalai Lama e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama
Contrariamente a quanto si ritiene, il Dalai Lama non è né il capo dei Buddhisti di tutto il mondo né alla guida del Buddhismo tibetano. Il Dalai Lama è il monaco capo della scuola Gelug o dei "Capelli Gialli" del Buddhismo tibetano. L’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo, è Tenzin Gyatso, ed è riconosciuto dal 1950 (vedi anche sez. 5).
All’inizio dell’insurrezione tibetana del 1959 contro il governo comunista cinese, il Dalai Lama, temendo per la propria vita, fuggì dal Tibet, insieme al suo seguito, con l’aiuto della CIA, ed entrò in India il 30 marzo 1959. Qualche tempo più tardi istituì il governo tibetano in esilio in Dharamshala in India.
Il fascino del Dalai Lama è stato attribuito alla sua personalità carismatica e il suo impegno, da maestro buddhista, in tematiche attuali come problemi ambientali, la democrazia, la non-violenza e il dialogo religioso, contribuendo in questo modo alla ricezione positiva del Buddhismo, tibetano e non, a livello globale. 

Fonte 3
Pensieri pro-guerra di un maestro zen

Il primo estratto spiega l’obiettivo del Buddhismo, ossia la liberazione dalla nascita e dalla morte (il Samsara ) attraverso l’eliminazione del desiderio. Questa comprensione è l’Illuminazione Nel Buddhismo Zen essa viene spesso indicata come vera mancanza di ego, perché nel Buddhismo l’idea di un sé permanente è considerata essere all’origine di ogni desiderio.
Ma poi questo processo viene messo sullo stesso piano dell’attività militare: rinunciare alla propria vita sotto una bandiera militare equivale all’eliminazione dei desideri più radicati di fama, ricchezza e ovviamente di sopravvivenza.
Il secondo estratto cita un celebre testo Zen (vedi sez. 4).  Sawaki Kōdō interpreta la pratica buddhista dell’"eliminazione di corpo e mente” alla stregua dell'obbedienza agli ordini senza alcuna riserva da parte del soldato. Secondo Sawaki Kōdō il soldato, equiparato al monaco zen, non deve essere toccato in nessun modo dalle circostanze. In questo modo riesce a diventare veramente libero e essere allo stesso tempo un perfetto soldato e un suddito fedele.

Fonte 4

Presentazione ufficiale della Soka Gakkai International
La Soka Gakkai è una della maggiori nuove religioni giapponesi. Venera il Sutra del Loto e pone la recitazione del titolo di questo sutra alla base della sua pratica devozionale. Secondo i dati dell’organizzazione ha 12 milioni di membri in 192 paesi e territori del mondo. Il movimento è anche conosciuto per il suo coinvolgimento nell’attivismo pacifista, nell' educazione e nella la politica. Ma è stato anche al centro di molte controversie.
In linea con gli obbiettivi dichiarati – il nome Soka Gakkai significa "Società per la creazione di valori” – questo nuovo movimento religioso cerca di rinnovare attraverso una lettura moderna gli insegnamenti di una scuola buddhista del XIII secolo, fondata dal monaco Nichiren (1222- 1282 vedi anche sez. 4). Come spiega la presentazione dell’organizzazione, la Soka Gakkai considera la natura del Buddha (cioè, la potenzialità interiore di diventare Buddha) come una forza vitale interiore da sfruttare attraverso la recitazione del titolo del Sutra del Loto in giapponese: Namu-myo-ho-ren-ge-kyo. Questa pratica non viene più considerata come ausilio per l’eliminazione delle passioni, dei desideri e delle brame necessaria per ottenere l’Illuminazione e superare la sofferenza del samsara. Il suo scopo invece è di dare luogo a una trasformazione personale, definita “rivoluzione umana” per poter vivere una vita di felicità e soddisfazione personale. Quest’approccio moderno basato su una pratica individualizzata svolta con lo scopo di migliorare la propria vita è una delle cause principali della diffusione della Soka Gakkai in tutto il mondo.

Fonte 5
Trailer sul Buddhismo Zen in America
Questo video sul Buddhismo Zen in America spiega come il Buddhismo stia cambiando per venire incontro alle necessità di una nazione contemporanea occidentale:

0.23 Canti buddhisti tradotti in inglese (in questo caso il canto celebra l’importanza di essere monaco, cioè l’indossare l’abito monacale che porterà liberazione e merito karmico).

0.50 Un maestro americano racconta l’utilità delle pratiche buddhiste anche per migliorare la vita quotidiana, ad esempio, giovando ai rapporti tra marito e moglie.

1.35 Alcuni Americani hanno una visione un po’ romantica del Buddhismo Zen, considerato un modo per riscoprire una rapporto più intimo con la natura (zazen è il termine che significa meditazione zen).

2.30 Anche se di fondazione recente, le istituzioni Zen americane non sono immuni da scandali come l’abuso sessuale.

3.30 Un monaco Zen giapponese afferma che il Buddhismo si è sempre trasformato per adattarsi a diversi contesti culturali, e che lo stesso si avvererà in America.

4.00 In America sono consapevoli di questo processo di cambiamento e alcuni aspetti del mondo moderno (democrazia, laicità, maggior apertura alle donne, o la psicologia) vengono concepiti come “doni” che l’Occidente ha dato al Dharma .

Link ad altri moduli
Cristianesimo I (Storia) sez. 8 & 9
Ebraismo I. Storia sez. 4
Islam I. Storia sez. 8, 9 & 10
Daoismo sez. 8
Hinduismo sez.  12