Riti di passaggio:
- Fai un brainstorming riguardo tutti i riti che ti vengono in mente.
- Il tuo gruppo è responsabile di un rito (guarda i video di Youtube)
- Cosa succede nel video?
- A quale religione appartiene questo rito?
- Ricordati delle tre fasi dei riti di passaggio e trova a quale fase appartiene questo rito.
- Trova più informazioni riguardo il tuo rituale (perché, come, dove).
- Fai una presentazione in classe (con delle immagini, un testo e un estratto del video).
- Discussione in classe: a quali rituali prendi parte? (perché, dove e come).
4. I processi rituali - per l’insegnante
IL PROCESSO RITUALE
Non sono solo i rituali sacrificali che ricostruiscono gli eventi dal tempo mitico per ricrearli nuovamente. A dire la verità, sono molti i rituali che hanno questo scopo. Potrebbero essere come lunghe forme teatrali che mettono in scena gli eventi mitici o brevi versioni di un singolo elemento mitico. Nel corso del XIX secolo le persone di Jutland, in Danimarca, combattevano le vipere ritualmente, catturandone una e pronunciando le parole della Bibbia “il seme della donna frantumerà la testa del serpente!”. Questa maledizione venne pronunciata al serpente durante l’espulsione dal paradiso. Comunque, anche senza miti, i rituali possono ristabilire e iniziare una nuova vita attraverso il processo che i soggetti devono affrontare. Per capire questo processo è importante il soggetto rituale, il “chi” e il “che cosa” il rituale ha lo scopo di mantenere e cambiare. Ci possono essere diversi oggetti e persone, che sono attive, nel rituale. Secondo l’etnografo francese Arnold Van Gennep (1873-1957), il processo rituale può essere diviso in tre fasi: la fase di separazione, la fase liminale e la fase di aggregazione.
CHE COS’E’ UN RITUALE?
Il rituale è un atto che ha lo scopo di cambiare o di mantenere un determinato stato, non attraverso un intervento reale, ma solo attraverso ciò che dice, rappresenta o simboleggia.
LE TRE FASI DEI RITI DI PASSAGGIO
- La fase di separazione
L’oggetto del rituale è separato dal suo normale contesto e viene inserito all’interno di un altro. Se una persona deve essere iniziata, la separazione può avvenire isolando questa persona, facendole indossare un abbigliamento speciale e togliendole i simboli e le caratteristiche associati al suo status. Può anche essere fatta una purificazione in preparazione alla successiva “ricreazione” dell’oggetto rituale. Tutto questo precede la “fase liminale”.
- La fase liminale (dal latino “limen”, limite, margine)
L’oggetto del rituale attraversa una fase che lo porterà a diventare un nuovo essere. In questa fase non è né il suo vecchio essere, né il nuovo. Fluttua, distaccato, senza una struttura interna e permanente ed è estremamente vulnerabile ma anche molto suscettibile al cambiamento e al consolidamento finale, che è lo scopo stesso del rituale. Il rituale, a questa fase, può apparire come un disordine selvaggio (come il Carnevale o il Capodanno), o come un accuratissimo controllo dei più piccoli dettagli. Entrambe le modalità dimostrano una condizione critica tipica di questa fase, poiché è molto pericolosa e potrebbe andare male, ma allo stesso tempo è proprio questa sua pericolosità che rende possibile cambiare e ricreare l’oggetto e avanzare verso la fase di aggregazione.
- La fase di aggregazione
L’oggetto è integrato all’interno del suo nuovo contesto e assume un nuovo status. Questa fase mostra come l’oggetto e il mondo si siano ricostituiti e siano ritornati in un normale, ma nuovo, stato d’essere. Questo può essere mostrato donando al nuovo iniziato gli oggetti che appartengono al suo nuovo status, facendolo entrare all’interno del gruppo dei precedenti iniziati e dissolvendo il controllo rituale.
Il processo può avere luogo in un tempo breve o piuttosto lungo. Il passaggio da una fase all’altra può essere piuttosto evidente e acuta o può accadere gradualmente e quasi impercettibilmente, e non tutte le fasi sono ugualmente forti o hanno la stessa enfasi.
Nell’analisi rituale è importante provare a identificare ciò che può definire la separazione, la marginalità e l’aggregazione, in modo da poter capire le dinamiche rituali. Attraverso questa analisi appare tutto molto più chiaro, come l’oggetto venga trasformato e rinnovato attraverso il processo rituale.
Un buon esempio è l’antico rito del battesimo cristiano. Anche oggi il battesimo segna il rituale di iniziazione per incorporare un nuovo membro all’interno della chiesa. Fin dai tempi antichi, la chiesa era vista come il corpo di Cristo (dal latino: corpus), e diventare un suo nuovo membro significava diventare un membro del suo corpo. La parola incorporazione, che corrisponde all’aggregazione, l’ultima fase dei riti di passaggio, riflette lo stesso pensiero. Nei tempi antichi non c’era il battesimo dei bambini. Coloro che desideravano diventare membri della Chiesa erano solitamente adulti, e il rito avveniva nella notte di Pasqua. Nel Giovedì Santo dovevano purificarsi e nel Venerdì Santo dovevano digiunare. Il sabato, il vescovo li faceva adunare e inginocchiare, in modo da poter esorcizzare tutti gli spiriti malvagi in loro con una formula. Poi picchiettava sul loro viso e faceva il segno della croce sul loro petto, sulla fronte, sugli occhi e sulle orecchie. La stessa notte, gli iniziati dovevano rimanere svegli in preghiera e in meditazione per cogliere la “conoscenza” sacra. Alla fine, la mattina di Pasqua, segnato dal canto del gallo, aveva inizio il battesimo. Gli iniziati venivano denudati, le donne dovevano togliere tutti i gioielli e lasciare i capelli sciolti in modo che “nessun oggetto estraneo e nessun spirito estraneo potessero scendere nel bagno della rinascita assieme a loro”. Allo stesso tempo, il vescovo consacrava l’olio, con il quale gli uomini venivano unti prima e dopo il battesimo. Dopo aver rinunciato a Satana, venivano immersi nell’acqua per tre volte, e ogni volta veniva loro chiesto di pronunciare le comuni parole di fede. Unti, asciugati e rivestiti di nuovo, i nuovi battezzati potevano infine entrare in chiesa, dove il vescovo poneva su di loro una mano e ringraziava Dio per la loro rinascita e unione con la chiesa. Successivamente, partecipavano tutti alla comunione.
Come descritto sopra, le fonti ci permettono di seguire un processo rituale completo con una fase di separazione, durante la quali gli iniziati venivano purificati e “marchiati”, e dopo un periodo abbastanza breve, potevano essere riammessi nella vita normale. Il controllo rituale aveva il suo apice con l’esorcismo e i segni della croce, e culminava nella evidente fase di liminalità che avveniva nella notte tra sabato e la domenica di Pasqua, quando la situazione era più critica: dovevano rimanere vigili e pregare, e con il bagno della rinascita tutte le influenze esterne venivano eliminate.
Anche la fase di aggregazione è evidente: la salita dal bagno battesimale era la risalita alla festa di Pasqua, che celebrava la resurrezione di Cristo. Socialmente, venivano aggregati alla comunità a cui facevano parte gli altri battezzati.
Questo tipo di riti di iniziazione, o riti di passaggio, si trovano in tutte le religioni e culture. Nel Giudaismo e nell’Islamismo, la circoncisione dei ragazzi aveva lo stesso scopo. Infatti, i musulmani dell’Africa del Nord hanno la credenza che la circoncisione serva ai ragazzi per farli diventare uomini. Tuttavia, il sociologo francese Pierre Bourdieu ha puntualizzato che la vera “social magic” in questo rituale è la linea di demarcazione che esso crea tra quelli che si sono sottoposti al rito, i ragazzi e gli uomini, e quelli che non l’hanno fatto, le ragazze e le donne: assieme ad altri fattori, il rituale contribuisce a mantenere una società, in questo caso altamente chiusa per quanto riguarda la differenza dei sessi. Comunque, questo effetto sull’ideologia del genere e la “social magic” non ci sarebbero stati se non fosse stato per l’effetto generato da questo rituale.
Il pellegrinaggio è uno dei processi rituali più estesi. Ovviamente, la fase di separazione ha inizio quando il pellegrino, che è l’oggetto e al tempo stesso il soggetto del rituale, lascia la sua casa e i suoi ambienti familiari. La fase liminale è rappresentata dall’isolamento e dal vagare attraverso il percorso di pellegrinaggio e la fase di aggregazione è il suo ritorno a casa con un nuovo e più alto status.
Proposte didattiche
Attività1
In questa Attività gli studenti devono riflettere sul concetto di rituale, con particolare riferimento ai riti di passaggio. Usa le indicazioni in basso o trova altri video correlati (rituali di diverse religioni). L’esercizio può essere eseguito in gruppi e ogni gruppo deve prendere un rituale, analizzarlo e presentarlo.
Altre Attività proposte: rituali che hanno luogo durante la tua vita
In questa Attività gli studenti imparano diverse tipologie di rituale. In molte religioni ci sono rituali a ogni fase della propria vita. L’obiettivo è trovare informazioni e presentarle.
Dividendo la classe in gruppi si può associare a ognuno di loro un rituale:
- Riti di purificazione
- Riti di nascita
- Riti del passaggio alla maggiore età
- Riti del matrimonio
- Riti di morte e funerali
- Riti del cibo
Attività2:
- Trova informazioni sul tipo di rituale a cui sei stato assegnato.
- Trova immagini che mostrino quel tipo di rituale in diverse religioni (2, 3 religioni.)
- Ci sono somiglianze tra i riti di queste diverse religioni?
- Inserisci le informazioni in un PowerPoint (testo e immagini).
- Presenta in classe.
- Discuti in classe su come e se puoi definire una religioni sulla base dei suoi rituali.
Link ad altri moduli
Gli studenti possono analizzare altri rituali utilizzando la teoria delle tre fasi dei riti di passaggio anche nei moduli:
DM Religioni e il corpo sez. 2 "Corpo nell’induismo" : Upanayana: il cordone sacro (testo) e sez. 3: Corpo nel Giudaismo, Cerimonia di circoncisione negli Stati Uniti
DM : Introduzione all'Hinduismo, sez. 9 la vita Hidu: le quattro fasi della vita, i riti di passaggio e i culti quotidiani, rito Upayana
Per maggiori informazioni sui rituali mostrati in questi video si può far riferimento ai seguenti moduli:
-"Religioni e il corpo"
sez. 5, 6
-"Introduzione all'Hinduismo"
sez. 9
-"Introduzione al Giudaismo II"
sez. 4
- "Introduzione al Buddhismo: diffusione nel Mondo"
sez. 4
(informazioni sullo Shinto)