- Fai un preliminare brainstorm sulla parola “Islamic Fondamentalismo". Cosa pensi denoti? Quali immagini o eventi storici ti vengono in mente?
- Quali sono le radici storiche del Fondamentalismo islamico?
- Quali sono le sue caratteristiche?
- Come i Fratelli Musulmani sono descritti e rappresentati dai mass media?
- Come si è sviluppato storicamente il movimento dei Fratelli Musulmani?
Testo per l’insegnante
4. Fondamentalismo islamico. Il caso dei Fratelli Musulmani in Egitto
Le radici del Fondamentalismo islamico
Nel XIX secolo la maggioranza dei musulmani era consapevole del potere e dello sviluppo delle società occidentali e della relativa debolezza e arretratezza delle comunità musulmane. Uno dei maggiori temi della storia moderna dei paesi musulmani riguarda proprio il rapporto tra i Musulmani e l'Occidente e di conseguenza gli sforzi per far rinascere, riformare il mondo dell'islam. Una prima risposta fu quella di adottare i modelli occidentali per riformare le società musulmane (nahda, movimenti di rinascita).
Jamāl al-Dīn al-Afghānī (1838-1897) e MuhammadʿAbduh (1849-1905), pensatori riformisti e nazionalisti, diedero il via a un movimento politico di riforma per un “ritorno ai fondamenti” (salaf)”. Il movimento fu chiamato Salafiyya da salaf ovvero antenato in arabo. Muhammad Rashīd Riḍā (1865-1935) fu profondamente influenzato dai loro scritti, egli affermava che lo stato di arretratezza dei paesi musulmani era il risultato di un allontanamento dai veri principi dell'Islam. Questi principi potevano essete ritrovati nell'insegnamento del profeta Muhammad e nelle pratiche della prima generazione di musulmani. Rashīd Riḍā era convinto che l'islam contenesse tutti i principi necessari per perseguire la felicità sia in questo mondo sia nell'altro mondo, quindi lo sforzo positivo nell'implementare le basi materiali della società era uno dei principi essenziali dell'islam. Inoltre egli spingeva i musulmani a emulare i progressi tecnologici e scientifici fatti dall'Occidente. Inoltre egli riteneva che i governanti dovevano essere scelti in accordo con le autorità religiose consultate poi per la formulazione di politiche governative. In questo Riḍā mostrava la sua tendenza a incorporare le pratiche del tradizionalismo islamico all'interno delle forme di governo delle società contemporanee, per esempio come “il consenso della comunità” (ijmāʿ) istituzionalizzata e equiparata con il governo di tipo parlamentare. Il termine ijmāʿ rimanda al consenso normato negli scritti dei fondatori delle quattro scuole giuridico-religiose. Dall'VIII al IX secolo, difatti, si costituirono le quattro scuole giuridico-religiose con lo scopo di regolare l'applicazione dei principi islamici nelle società musulmane. Infine Rashīd Riḍā vedeva la necessità di unificare la comunità musulmana sotto la figura di un Califfo (il supremo interprete religioso dell'islam) capace di guidare i governi musulmani. Questo rappresentava per Riḍā l'unico modo per realizzare una rinascita politica e culturale dei paesi musulmani.
Dalla seconda metà del XX secolo diviene chiaro che i risultati dei programmi politici di riforma basati sui modelli occidentali non erano soddisfacenti e nuovi sforzi, sempre più rivoluzionari, furono intrapresi. Tra gli attori principali riscontriamo i movimenti islamici fondamentalisti (movimenti islamisti) che rigettano l'acquisizione acritica dei modelli occidentali e nello stesso tempo affermano la superiorità del messaggio islamico e la sua capacità di elaborare un proprio modello da contrapporre a quelli occidentali. È possibile distinguere due correnti: il Fondamentalismo radicale e il Neo-Fondamentalismo. Entrambe le correnti perseguono con modalità differenti il medesimo scopo: reislamizzare la vita del singolo e della società. Mentre i fondamentalisti radicali adottano una strategia di islamizzazione della società a partire dall'alto, con la conquista del potere per mezzo di rivoluzioni o colpi di stato; i neo-fondamentalisti tentano di islamizzare la società dal basso, diffondendo idee fondamentaliste nelle scuole e università tra gli studenti e gli intellettuali, attraverso network di moschee e ospedali (servizi di assistanza).
In questo periodo nasce il movimento dei Fratelli Musulmani, uno dei principali gruppi neo-fondamentalisti, fondato da Hasan al-Banna. Al-Banna fu ispirato dal pensiero di Rashīd Riḍā'.
Esempio, invece, di un importante movimento islamista di orientamento radicale fu quello sciita guidato da Ayatollah Khomeini (1902-1989) nella Rivoluzione islamica iraniana del 1979. La rivoluzione islamica iraniana mostrò al mondo islamico che era possibile istituire un modello di stato fondato sulla legge di Dio assumendo tuttavia una forma moderna, quella della repubblica. Khomeini riteneva che solo un ritorno all'applicazione della legge di Dio (sharia) avrebbe potuto ridare dignità e giustizia ai musulmani oppressi.
I Movimenti salafiti
Alcuni dei movimenti islamici fondamentalisti sono detti salafiti, dal termine arabo “salaf” (origini, antenato) che indica una tensione verso il ritorno alle origini, ai fondamenti dell'islam. I salafiti ritengono di estrema importanza l'adesione e la conformità a un codice di condotta basato sull'interpretazione letterale della sacre scritture. Inoltre essi affermano che la religione deve interessare tutti gli aspetti della vita individuale e sociale, percui di conseguenza anche la sfera politica non è pensabile separata da quella religiosa. Le radici teologiche del Salafismo si possono individuare nel pensiero di Ibn Taymiyyah (1263-1328) e di Muhammad ibn ʿAbd al-Wahhāb' (1703-1792). Il primo propugnava il ritorno alle fonti della religione islamica, che percepiva essere stata alterata dalle differenti scuole giuridico-religiose e da alcune sette. Per Ibn Taymiyyah, infatti, le fonti dell'islam erano esclusivamente il Corano e la Sunna(discorsi e azioni di Muhammad), dunque solo un ritorno a queste avrebbe ridonato alla umma la propria unità. Anche Muhammad ibn ʿAbd al-Wahhāb', teologo e fondatore del movimento wahhabita, tentò di richiamare i musulmani al ritorno alle fonti, ai veri principi dell'islam. Egli si dimostrò contrario alle forme di innovazione (bidʿah) nell'interpretazione del pensiero islamico, sostenendo che la grandezza dell'Islam e dei paesi musulmani poteva essere raggiunta nuovamente se la comunità islamica fosse ritornata ai principi enunciati dal profeta Muhammad. L'alleanza tra 'Abd al-Wahhāb e Ibn Saʿūd (sovrano dell'Arabia Saudita) e la sua dinastia ha reso il wahhabismo un pensiero dominante in Arabia e tra i movimenti fondamentalisti radicali fino ad oggi.
In conclusione, i movimenti fondamentalisti adottano un linguaggio religioso e fanno riferimento alle sacre scritture senza che il loro pensiero si accordi con la tradizione religiosa sviluppata e riconosciuta dai teologi e giuristi musulmani nel corso degli anni. Edificare una società guidata da norme etiche in accordo con le sacre scritture e le leggi religiose resta uno dei principali scopi dei fondamentalisti islamici. Per questa ragione gli islamisti affermano due postulati: il Corano risponde alle domande dell'uomo e ai bisogni della società moderna, dunque non è necessario cercare al di fuori della tradizione culturale e religiosa islamica per rifondare le basi etiche delle moderne società musulmane.
Il caso dei Fratelli Musulmani in Egitto
Hasan Al‐Bannā fondò il movimento dei Fratelli Musulmani (The Ikhwān), un gruppo islamico neo-fondamentalista nel 1929 in Egitto.
I pensieri nazionalisti di Al‐Bannā emersero con l'anti-colonialismo britannico. Al‐Bannā proponeva a governanti dei paesi arabo-musulmani di riformare il governo e la società nello spirito dell'islam. Negli anni '40, i Fratelli Musulmani erano le più popolari e rispettate forze nazionaliste nel contro all'imperialismo britannico e all'occupazione militare, inoltre si esponevano contro il Sionismo in Palestina.
Nel 1949 dopo l'assassinio di Al‐Bannā, Sayyd Qutb entrò nei Fratelli Musulmani divenendo il più importante e noto teorico del movimento, oltre che il portavoce. Qutb così come Al‐Bannā fu giustiziato dal regime del secondo presidente egiziano Gamal Abdel Nasser nel 1966. Il pensiero di Qutb influenzò l'Ayatollah Khomeini in Iran ma anche diversi gruppi jihadisti egiziani. Tra questi ultimi c'è anche il gruppo del responsabile dell'assassinio del presidente Anwar el‐Sadat nel 1981. Uno dei principali temi sviluppati nel pensiero di Qutb è quello del jihad (sforzo; lotta), l'uso del jihad offensivo contro le società Jāhilī (ignoranza), ovvero società sia occidentali sia musulmane che non aderivano alla visione fondamentalista dell'islam, per cui ritenute da Qutb bisognose di una radicale trasformazione.
Nel 1970 el-Sadat succedette a Nasser e in cerca di supporto riabilitò i Fratelli Musulmani rilasciando alcuni membri che erano stati posti sotto arresto. Tuttavia egli rifiutò di garantire al movimento uno status legale riconosciuto quale partito o associazione privata di volontariato (jam῾īyah). Nel 1979 con l'aumentare delle critiche dei Fratelli Musulmani verso le politica di pace di Sadat con Israele, gli venne proposto lo status giuridico di associazione di volontariato e la nomina a Al‐Tilimsānī nella Shūrā Council (Camera alta del Parlamento), in cambio di una maggiore moderazione di opinione verso il governo Sadat. Al‐Tilimsānī, terzo generale dei Fratelli Musulmani, rifiutò tale proposta. Sadat venne poi assassinato il 6 ottobre del 1981, senza implicazione dei Fratelli Musulmani che presero le distanze dichiarando di essere un movimento di opposizione non-violenta. Sotto la leadership di al‐Tilimsānī il movimento si intergrò bene nella vita politica e sociale egiziana, inoltre accettò il pluralismo politico e la democrazia parlamentare. Successivamente i Fratelli Musulmani formarono l'Alleanza islamica con il Partito socialista laburista per concorrere nelle elezioni parlamenrari del 1987, ottenendo una posizione dominante. Nel programma politico di dieci punti, la priorità era l'implementazione della Sharia nella società perchè secondo loro la religione islamica era la soluzione per risollevare il paese. La relazione tra Fratelli Musulmani e governanti egiziani è stata spesso fluttuante e conflittuale. I Fratelli Musulmani, nati come movimento socio-religioso si trasforma poi in movimento politico e infine in partito politico fondato sull'islam.
Informazioni interculturali & interdisciplinari
(Storia)
I Fratelli Musulmani al potere
Nel periodo di governo di Mubarak, dal 1981 al 2011, I Fratelli Musulmani hanno vissuto un periodo alternato da ondate di tolleranza e persecuzioni. Un periodo in cui ebbero modo di sviluppare una forte rete di relazioni nella società e diffondere il proprio pensiero attraverso un sistema di welfare dove lo Stato era assente. Alcuni membri del movimento, inoltre, parteciparono all'interno di diversi partiti alle elezioni parlamentari. Dal 2010 ad oggi (2014) Mohammed Badie è la guida suprema dei Fratelli Musulmani, fa riferimento al filone di pensiero qutbiano e ha spodestato i membri dell'ala riformista guidati da 'Abd al-Mon'eim 'Abu'l-Futu, fondando il partito Libertà e Giustizia.
Dopo la primavera araba egiziana che ha visto coinvolti giovani uomini e donne in piazza Tahrir per chiedere le dimissioni di Hosni Mubarak e avviare un processo di costituzione di una forma di governo democratica, il partito Libertà e Giustizia vinse le elezioni. Muhammad Mursi assunse quindi il ruolo di presidente del governo egiziano fino al 2013, anno in cui fu rimosso dall'incarico per mezzo di un colpo di Stato. Mursi nel periodo di governo fu incapace di fare importanti riforme per lo sviluppo del paese, inoltre assunse poteri ancora maggiori rispetto a quelli posseduti da Mubarak, incluso il potere giuridico. Le politiche interne ed estere furono entrambi ambigue, forse più focalizzate sugli interessi dei Fratelli Musulmani che sui reali bisogni del popolo egiziano. Per quanto concerne la politica interna, Mursi tentò di introdurre nella Costituzione egiziana norme direttamente ispirate dalla sharia e fu particolarmente vicino ai gruppi salafiti mostrati poco tolleranti verso cristiani (copti), sciiti e persone omosessuali. In riferimento, invece, alla politica estera si ricordano i legami con Hamas nella striscia di Gaza e con i Fratelli Musulmani in Siria. Dal 2013 l'attivismo dei Fratelli Musulmani è interdetto, le proprietà sono state confiscate e chiuse le principali sedi. L'Egitto è ora sotto la guida del militare 'Abd al-Fattāḥ Khalīl al-Sīsī.
CONVIVENZA & CONFLITTI, DIFFERENZE E SOMIGLIANZE TRA RELIGIONI | Religioni e Fondamentalismi
4. Fondamentalismo islamico. Il caso dei Fratelli Musulmani in Egitto
Questo collage di immagini mostra dei musulmani in protesta con manifesti in favore della sharia e in opposizione al cristianesimo (pensiero fondamentalista), l'ex presidente egiziano Mursi del movimento dei Fratelli Musulmani, infine militanti islamisti con i volti coperti e armati. Questo insieme di immagini sono utili per introdurre il tema del fondamentalismo islamico o anche chiamato fondamentalismo musulmano. È anche possibile trovare altri termini che tentano di definire il fenomeno, come per esempio: Islamismo, integrismo, neotradizionalismo, ecc. Il movimento dei Fratelli Musulmani è uno dei principali gruppi neo-fondamentalisti, fondato da Hasan al-Banna nel 1929 in Egitto.
Mursi dei Fratelli Musulmani
http://it.wikipedia.org/wiki/Mohamed_Morsi#mediaviewer/File:Mohamed_Morsi-05-2013.jpg CC-BY-3.0-br (06/08/2014)
Musulmani in protesta oppongono l'islam al cristianesimo
http://hurricane_53.ilcannocchiale.it/?TAG=fondamentalismo%20islamico
(06/08/2014) Copyright Tal Cohen