- Cosa denota il termine Terrorismo?
- Qual è la relazione tra terrorismo, religione and politica?
- Cosa denota il termine “Jihad”? Metti in comparazione le informazioni che trovi in questa pagina con quelle date dai mass media.
- Riconosci questo video? Qual è il suo significato storico e culturale?
- Conosci al-Baghdadi e la sua politica ed azione terroristica? Qual è il pensiero teologico alla base delle sue azioni violente? Quali gruppi di minoranza sono il target di al-Baghdadi? Perchè?
- Centinaia di musulmani radicalizzati, soprattutto adolescenti, del Medio oriente e dell'Europa hanno risposto alla chiamata al jihad dell'IS e ora stanno combattendo in Siria e Iraq. Perchè e come l'IS in particolare e gruppi radicali jihadisti sercitano una forza di attrattiva sugli adolescenti?
Testo per l’insegnante
6. Terrorismo e Islam
Il termine “Terrorismo” fu per la prima volta usato nel 1790 per fare riferimento al terrore esercitato durante la Rivoluzione Francese dai rivoluzionari contro gli oppositori. Il partito Giacobino di Maximilien Robespierre edificò un regno del terrore con esecuzioni di massa, decapitazioni con ghigliottina. Sebbene il terrorismo in questo caso implica un atto di violenza perpetrato dallo stato contro i suoi nemici interni, dal XX secolo il termine è stato applicato sempre più frequentemente alla violenza indirizzata (direttamente e indirettamente) ai governi con l'obiettivo di influenzarne le politiche o per far cadere un regime.
Il Terrorismo comprende l'uso o la minaccia di violenza e il mantenimento di uno stato di paura. Le forze militari convenzionali sono impegnate generalmente in guerre psicologiche contro i nemici, tuttavia i loro principali strumenti di vittoria sono le armi, così anche le forze di guerrilla che spesso agiscono con atti di terrorismo e forme di propaganda ambiscono alla vittoria militare. Invece, il Terrorismo è l'uso sistematico della violenza per generare paura, quindi per raggiungere obiettivi politici quando la vittoria militare diretta non è possibile. Con lo scopo di generare una paura diffusa I terroristi devono impegnarsi in attacchi drammatici, violenti e di alto profilo. Possiamo includere: dirottamenti, rapimenti di ostaggi, autobombe, e spesso, attentati suicidi e stupri di massa contro donne e bambine. Scuole, centri commerciali, aeroporti, stazioni ferroviarie e alberghi sono spesso presi di mira perché attirano grandi folle. I principali obiettivi restano edifici o luoghi dal valore simbolico della sfera economica, politica e religiosa, come per esempio: ambasciate, caserme e luoghi di culto. Obiettivo del Terrorismo è quello di distruggere il senso di sicurezza nei singoli e nella società, questo soprattutto per indurre la popolazione a fare pressione sui leader politici su determinate questioni.
Il Terrorismo, basato sulla religione, strumentalizza il messaggio religioso in accordo con la visione radicale fondamentalista -interpretazione letterale delle sacre scritture- e l'uso della violenza contro le persone per fini socio-politici.
Oggi i gruppi islamisti e salafiti possono approvare e giustificare azioni violente contro persone in opposizione alla visione radicale e fondamentalista. L'uso della violenza come strumento per raggiungere propri obiettivi. Nel caso del terrorismo islamico, la legge islamica condanna l'uso della violenza eccetto se usata per combattere l'ingiustizia e per difendere l'integrità della umma (la comunità islamica in un preciso paese o in generale nel mondo). Questo genere di azione violenta è chiamata jihad, anche conosciuta come “guerra santa”.
I musulmani islamisti o fondamentalisti che legittimano l'uso della violenza sono solo una esigua percentuale dell'intera comunità islamica nel mondo. La maggioranza dei musulmani rifutano il pensiero fondamentalista e l'uso della violenza, non leggono il Corano in maniera letterale e non considerano il mondo diviso in Dar al-Harb (terra della lotta, dei non-musulmani e nemici dell'islam) e in Dar al-Islam (terra dei musulmani e della pace). Questi concetti sono collegati al termine Jihad.
Jihad
Il principale significato di Jihad è “sforzo”, “impegno” sulla via di Dio, ma è un termine spesso tradotto con il senso di “guerra santa”. L' Islam distingue quattro vie attraverso cui compiere il jihad: il cuore, la lingua, la mano, e la spada. La prima consiste nella purificazione spirituale del cuore, una lotta contro la tentazione al male e al peccato. La diffusione dell'islam per mezzo della lingua e della mano significa supportare ciò che è giusto e correggere ciò che è sbagliato. Il quarto modo per compiere il proprio dovere è con la lotta fisica contro miscredeti e i nemici dell'islam. I cristiani, gli ebrei e i zoroastriani secondo l'Islam godono di uno speciale status (dhimmi), pagando una tassa religiosa sono protetti e possono vivere con i musulmani in uno stato islamico. Dal pensiero di Sayyd Qutb (vedi p. 4 di questo modulo) il jihad diventa “guerra offensiva” contro i non-musulmani (occidentali) e i musulmani (contrari al fondamentalismo radicale). Questi ultimi sono strumentalmente accusati di apostasia dai radicalisti.
Nei paesi musulmani ci sono stati molti casi di azioni terroristiche contro simboli politico-istituzionali, persone e comunità religiose. Gli stessi musulmani sono un target del terrorismo: musulmani dello stesso gruppo (es. sunniti) o di un differente gruppo (es. sciiti). Inoltre negli ultimi venti anni le azioni terroristiche sono aumentate verso altre comunità religiose come cattoliche o ortodosse ma anche verso ebrei e israeliani.
Analisi e commento della Fonte 2
L'IS è un gruppo politico e militare che ha costituito un sedicente stato islamico. Al-Baghdadi e i militanti dell'IS adottano metodi violenti e terroristici, specialmente indirizzati a gruppi etnici e religiosi in una situazione di minoranza (per es. Cristiani, yezidi, turcomanni) e a persone occidentali in Iraq e Siria. Dopo aver minacciato le popolazioni cristiane, al-Baghdadi domandò loro di pagare la tassa di protezione per acquisire lo status di dhimmi o di convertirsi all'islam. Successivamente le case cristiane furono marchiate con la “N” di nazareni e una volta scaduto l'ultimatum per pagare la tassa o convertirsi, la quasi totalità dei cristiani ha deciso di emigrare. Una sorte peggiore è toccata agli yezidi e ai turcomanni: gli uomini furono uccisi e le donne vendute per abusi sessuali. Al-Baghdadi si è autodefinito califfo dopo aver ristabilito il califfato, abolito da Kemal Mustapha Ataturk primo presidente della Repubblica turca, nel 1922. Associare allo “Stato islamico” anche la denominazione di “Califfato” sottolinea l'unione tra potere religioso e potere politico in un unico territorio e nelle mani di un unica persona “il califfo”. La bandiera dell'IS è nera con la shahada (professione di fede islamica), il nero è lo stesso colore del califfato Abbaside.
Le minoranze sono perseguitate e uccise a causa della loro differenza, della loro fede. Al-Baghdadi potrebbe aver fondato la propria azione sociale e politica sui pensieri teologici di Ibn Taymiyyah and Muhammad ibn 'Abd al-Wahhāb'. Di conseguenza, coloro che non accettano le regole imposte da al-Baghdadi e la sua interpretazione dell'islam sunnita diventano nemici. Questo perchè la loro differente opinione potrebbe minacciare l'integrità e la retta fede della umma. al-Baghdadi considera il mondo diviso in Dar al-Harb e Dar al-Islam.
CONVIVENZA & CONFLITTI, DIFFERENZE E SOMIGLIANZE TRA RELIGIONI | Religioni e Fondamentalismi
6. Terrorismo e Islam
11/9 – Attacchi alle Torri gemelle (video)
Questo è un video sugli attacchi terroristici alle Torri Gemelle del 9/11. E' una forma di azione terroristica contro simboli economici e politici, contro l”Occidente”, un paese occidentale e le sue politiche interne ed estere.
Source:
11/9 - Attacchi alle Torri gemelle (video)
http://www.youtube.com/watch?v=nh28XcnpzX4
(20/08/2014)
Questo è un collage di immagini sul sedicente Stato Islamico (IS) che comprende parte dell'Iraq e della Siria, anche chiamato Califfato, è guidato da Abu Bakr al-Baghdadi. Le azioni dei militanti dell'IS hanno come target i gruppi in situazione di minoranza, religiosi o etnici che vivono in Iraq e in Siria. Guardando le immagini puoi riconoscere al-Baghdadi, il “Califfo”, guida religiosa, militare e politica dell'IS e la sua bandiera. Inoltre c'è un'immagine con la marchiatura, da parte dell'IS delle case dei cristiani con la lettera dell'alfabeto arabo “N” di nazareni, ovvero cristiani.
[image1]Abu Bakr al-Baghdadi
(20/08/2014) Public domain
La bandiera dell'IS
20/08/2014) Public domain
IS che marchia le case dei cristiani con la lettera dell'alfabeto arabo “N”
http://www.aleteia.org/it/societa/articolo/aiutiamo-i-cristiani-in-iraq-5793025833828352
(20/08/2014) ©Paul Malo/Aleteia