3. Le fondamenta testuali del Daoismo
Estratti dal Daodejing
(1)
La Via che come tale può essere presa, Via eterna non è.
Il nome che come tale può essere preso, nome eterno non è.
"Senza nome” è dei Diecimila esseri il cominciamento,
(42)
La Via generò l'Uno,
E da Uno furon Due
E da Due, Tre,
E da Tre ecco i Diecimila esseri. Questi portan sul dorso yin e stringono al petto yang, E dal congiungersi dei soffi vitali all'armonia giungono
(2)
“Presenza” e “assenza” che l'un l'altra genera,
“Difficile" e "facile" che compimento reciproco si danno
"Lungo" e "breve" che l'un l'altro modella,
“Alto" e "basso" che l'un l'altro compensa,
“Timbri" e "note" che alterni si armonizzano,
“Prima" e "poi" che alterni si succedono (tutti) da norme costanti son retti.
(64)
Intervieni su qualcosa, e la guasti La tieni salda, e la perdi.
Poiché dunque il Saggio non s'adopra
Ecco che rovina non conosce.
A nulla si tien saldo, Sicché perdite non subisce.
(57)
Orbene: al mondo, più si moltiplican divieti e proibizioni,
E più la miseria aumenta tra il popolo;
Più tra il popolo si diffondon armi ben affilate,
E più il paese si smarrisce nel trambusto;
Più si alimenta la conoscenza,
E sempre più strumenti curiosi verranno alla luce;
Più leggi saranno emanate,
Più cresceranno banditi e ladri
Sicché, così riportan le parole del Saggio:
«Io non m'adorpo, e il popolo da sé si trasforma;
La tranquillità e la quiete prediligo, e il popolo da sé si corregge;
Incurante degli incarichi sono, e da sé il popolo s'arricchisce.
Aspiro io a non desiderare,
E il popolo da sé ritrova la semplicità ruvida del ceppo». Note: Nel verso conclusivo del cap. 5 il riferimento al «ciocco grezzo e ruvido, il ceppo non intagliato» esprime la naturale e
immacolata purezza del Dao, perfetto in quanto non intaccato dal lavoro dell'uomo, che tende invece ad alterare le cose imponendo un'azione arbitraria che è lesiva delle virtù originarie.
Traduzione italiana di Attilio Andreini, Laozi. Genesi del Daodejing , Einaudi, Torino 2004.
Alcuni estratti dal Daodejing (Il Libro del Dao e della sua Potenza). Si tratta di un testo daoista breve (di circa 5000 ideogrammi). Alcune parti del testo risalgono almeno al V e IV secolo aC. Il suo titolo originale era Laozi (Libro del Venerabile Maestro), dal nome della mitica figura di Laozi (Maestro Lao). Nello sviluppo storico della tradizione daoista, il Daodejing probabilmente è stato, ed è tuttora, il testo “classico" più influente.
Estratti dal Zhuangzi
(2)
«L'Uomo Perfetto è soprannaturale! Anche se la grande pianura bruciasse, egli non proverebbe calore; anche se i grandi fiumi ghiacciassero, egli non sentirebbe freddo; il fulmine che fende le montagne, l'uragano che sconvolge il mare non potrebbero spaventarlo. Egli domina le nuvole e cavalcando il sole e la luna viaggia al di là dei quattro mari. Anche la vita e la morte non hanno alcun effetto su di lui, tanto meno le regole di profitti e perdite! La morte e la vita gli sono indifferenti. Come potrebbe la distinzione tra utile e nocivo turbarlo in qualche modo?».
(18)
La moglie di Zhuangzi era morta. Hui-zi andò a fargli le condoglianze. Trovò Zhuangzi seduto a gambe incrociate a forma di setaccio, che cantava battendo il tempo su una scodella. Hui-zi gli disse: « Che non piangiate la morte di colei che fu vostra compagna di vita e allevò i vostri figli, è già abbastanza grave, ma che cantiate battendo sulla scodella, è davvero troppo!»
«Niente afffatto» disse Zhuang-zi. «Al momento della sua morte fui, naturalmente, turbato per un istante, ma poi, riflettendo su significato di 'inizio', scoprii che in origine essa non possedeva vita; non solo non possedeva vita, ma nemmeno forma; non solo non aveva forma, ma nemmeno soffio [Qi]. Qualcosa di sfuggente e inafferrabile si trasforma in soffio, il soffio in forma, la forma in vita, ed ecco ora che la vita si trasforma in morte. Tutto ciò è simile al succedersi delle quattro stagioni dell'anno.
In questo momento mia moglie è tranquillamente sdraiata nella Grande Casa. Se io mi lamentassi singhiozzando rumorosamente, significherebbe che non capisco il corso del Destino. Per questa ragione me ne astengo».
Da Zhuang-zi : (Chuang-tzu) traduzione e cura di Liou Kia-hway, Adelphi, Milano, 1992/p>
Alcuni estratti dal Zhuangzi (Libro del Maestro Zhuang), un altro dei testi fondamentali del Daoismo, che porta il nome del suo autore, il Maestro Zhuang. Alcuni capitoli, che costituiscono il nucleo testuale più antico, furono scritti nella seconda metà del IV secolo aC , mentre le altre parti risalgono a uno o due secoli dopo.
Laozi a cavallo di un bue
Laozi a cavallo di un bue, Dipinto su rotolo, 16 ° secolo, Cina,
Colori chiari sulla carta, National Palace Museum di Pechino
Richiamato in
http://commons.wikimedia.org/...Zhang_Lu-Laozi_Riding_an_Ox.jpg
(02/09/2014).
Dominio Pubblico
Un ritratto di Laozi, l'autore pseudo-storico della Daodejing, in sella a una bue e tenendo in mano il suo capolavoro.