Introduzione
Con la nascita della prima "chiesa" daoista organizzata, le divinità già esistenti e nuove divinità vennero collocate gerarchicamente in un pantheon. Questo pantheon e i modi per comunicare con le sue divinità hanno una forte somiglianza con l'ordine umano sulla terra. Questo testimonia come sia sfumata la distinzione fra regno mondano e regno ultramondano, cosa tipica della visione religiosa tradizionale della Cina.
Eventi fondamentali per la tradizione: il contesto storico della nascita del Daoismo organizzato
Con l'inizio del primo millennio, cominciarono ad emergere in vaste aree della Cina dei movimenti religiosi apocalittici e messianici. Ad esempio, nel 184 dC, i ribelli del movimento dei Turbanti Gialli nella Cina orientale cercarono senza successo di rovesciare l'imperatore della dinastia Han. Essi fondavano la loro azione su un testo sacro chiamato Scrittura della Grande Pace, che descriveva un regno utopico governato da un re saggio e benevolo. Secondo questo testo, l'equilibrio del cosmo si andava perdendo e per ripristinarlo la gente doveva coltivare il proprio
Dao
interiore
Principali tradizioni dottrinali: la nascita della Via dei Maestri Celesti, la prima forma organizzata del Daoismo
Nel II secolo dC, emerse un gruppo che condivideva alcune caratteristiche del sopra citato movimento messianico, e si definiva la
Via dei Maestri Celesti. Questo evento segna l'istituzione formale di una organizzazione religiosa daoista. Il movimento faceva risalire le sue origini alla rivelazione ricevuta dal fondatore
Zhang Daoling nel 142 dC. In quell'occasione
Laozi
Laozi
divinizzato gli era apparso e gli aveva ingiunto di stabilire un nuovo patto tra i veri dèi del Daoismo e i popolo, al fine di ristabilire l'equilibrio del cosmo e della società. L'elemento centrale dell'insegnamento dei Maestri Celesti era il rifiuto del sacrificio di sangue offerto agli dèi tradizionali della comunità e dello Stato in favore di un nuovo rapporto tra gli uomini e un nuovo pantheon di
divinità daoiste rivelato da Laozi.
La
Via dei Maestri Celesti era caratterizzata da una forte enfasi sulle pratiche rituali. Potevano farne parte anche le donne e le minoranze etniche. Per quanto riguarda la dimensione etica, a differenza dell'apparente indifferenza etica del
Zhuangzi e del Daodejing
(vedi a pag. 3), vi era una grande preoccupazione verso i peccati, che venivano osservati e registrati dai funzionari del movimento e che potevano essere espiati solo attraverso confessioni scritte presentate a loro. Questo approccio burocratico è caratteristico di molte tradizioni religiose cinesi e influenza anche il
Pantheon daoista.
La
Via dei Maestri Celesti in origine si fondava su una visione radicalmente teocratica e cercava di creare uno stato utopico che avrebbe dovuto sostituire l'istituzione imperiale cinese. Anche se questa visione col tempo sbiadì, la struttura delle comunità del movimento sopravvisse per secoli a livello locale in tutta la Cina. Oggi, questa tradizione rimane e viene quasi sempre chiamata
"Unità Ortodossa". La maggior parte dei sacerdoti daoisti che non vivono in comunità monastiche, sia all'interno della Cina sia all'interno della diaspora cinese, si sono identificati come parte di questa tradizione.
Divinità e altri esseri sacri: il Pantheon daoista
Il Daoismo è una tradizione teistica. Poiché la visione daoista si incentra sui concetti di emanazione e immanenza, le divinità sono semplicemente considerate come aspetti differenziati del Dao.
Il numero delle divinità daoiste è impressionante. Il pantheon differisce a seconda della setta e della regione, e il numero delle divinità che vi appartengono è fluido. Nei primi tempi della religione daoista, le divinità che preesistevano al Daoismo continuarono ad avere un ruolo importante, come la Regina Madre dell'Ovest. Lei ha il potere di insegnare e conferire l'immortalità, e anche oggi in Cina rimane una divinità molto popolare.
Per quanto riguarda le scuole daoiste dominanti, delle quali solo due sopravvivono nel mondo moderno, sugli altari dell'Unità Ortodossa (un tempo la Via dei Maestri Celesti) vengono generalmente collocati nella posizione più alta le effigi dell'Imperatore di Giada o del Signore Lao. L'Imperatore di Giada è la controparte celeste dell'imperatore cinese del passato. Egli è visto come il sovrano di un universo burocratico organizzato. Il Signore Lao è la rappresentazione antropomorfa del Dao e la forma divina di Laozi.
L'altra scuola dominante contemporanea, la Completa Perfezione, tende ad accentuare la devozione ai Tre Puri. (Vedi sotto). Questi "dei" rappresentano le tre energie primordiali del cosmo, la prima fase del processo di differenziazione cosmica, la cui origine è rappresentata dal dio chiamato il "Grande Uno".
Principali principi dottrinali: le correlazioni cosmiche e la comunicazione con gli dei
Nel Daoismo, il cosmo, le divinità, gli esseri umani, la società, e lo spazio rituale sono uniti da una relazione analogica. Le divinità e le forme del mondo spesso sono in corrispondenza reciproca. Ad esempio, la comunità umana, con i suoi codici e le sue gerarchie, rispecchia idealmente la configurazione e l'ordine del Cielo. In modo corrispondente, il Cielo è un sistema amministrativo guidato dall'Imperatore di Giada attraverso procedure burocratiche analoghe a quelle svolte a corte.
L'unità del cosmo è rappresentata in forma divinizzata dal Grande Uno, che risiede al centro del cosmo, al Polo Nord, e da qui effonde nello spazio il
Qi primordiale
e sostiene i cicli del tempo. Molti altri dei, come gli "imperatori" delle Cinque Direzioni, rappresentano anche dei principi cosmologici. Tutte le divinità possono svolgere un ruolo essenziale all'interno delle varie modalità che il Daoismo prevede per permettere il "ritorno al Dao". Pertanto, anche l'area rituale è disposta in modo da corrispondere al cosmo e alle sue configurazioni temporali e spaziali.
Inoltre, coerentemente con la natura burocratica del Pantheon, la forma tipicamente daoista di comunicare con gli dei è la scrittura. Nel rituale daoista, il sacerdote offre un "memoriale" alle divinità per annunciare che una cerimonia sarà effettuata in loro onore, ne dichiarare le finalità, specifica il suo programma, ed elenca i nomi di coloro che sponsorizzano il rito.
Analisi delle fonti
Fonte n ° 1
Il sacerdote daoista
I sacerdoti daoisti sono chiamati Daoshi, (maestri del Dao). Soprattutto nella Via dei Maestri Celesti si sviluppò un lignaggio religioso di sacerdoti che si sposavano e vivevano nella comunità. Essi hanno trasmesso per via ereditaria il loro ufficio per quasi due millenni. Questi sacerdoti svolgono un ruolo attivo nella comunità: predicano, organizzano varie cerimonie che spesso includono la recitazione corale cantata del Daodejing, eseguono esorcismi, praticano la medicina daoista e così via.
Fonte n ° 2
Investitura daoista di una divinità locale
Come notato sopra, la Via dei Maestri Celesti sosteneva la necessità di stabilire un nuovo patto con i veri dèi, emanazioni del Dao. Per questo, erano frequenti i casi in cui le antiche divinità locali venivano assimilate nel culto. Inoltre, queste cerimonie erano svolte con procedure di tipo burocratico.
La prima parte del dipinto raffigura la corte dell'Imperatore di Giada, attorniato da quattro donne assistenti, quattro alti funzionari (due visibili) e due gruppi di altre divinità (uno visibile). La seconda parte del dipinto raffigura il dio locale con quattro assistenti che portano l'incensiere. Il dio locale è mostrato più grande per sottolineare la sua importanza. Nel cielo appare un messaggero celeste che reca il rotolo di investitura del dio. La terza parte è una trascrizione della petizione presentata al Maestro Celeste in cui si richiede che il dio locale sia riconosciuto come un membro del pantheon.
Fonte n ° 3
I Tre Puri
Nel centro vi è il dio chiamato "Dignità Celeste della Prima Origine". Alla sua destra c'è la "Dignità Celeste del Dao e del Potere Interiore" e alla sua sinistra la " Dignità Celeste del Numinoso Tesoro".
La "Dignità Celeste della Prima Origine" rappresenta la prima fase della Creazione dell'Universo, quando dal Dao si manifesta l'Unità (il Qi Primordiale). Poi la "Dignità Celeste del Luminoso Tesoro" separa lo Yang dallo Yin e classifica gli elementi, raggruppandoli in modo giusto. Nella fase finale di emanazione, la "Dignità Celeste del Dao e del Potere Interiore" si manifesta per portare la civiltà e per predicare la verità e la giustizia a tutti gli esseri viventi.