Introduzione
Il fine ultimo del Buddhismo è liberarsi dal samsara. In passato la principale via per ottenere questo scopo era quella della meditazione. Ma con la diffusione del buddhismo fra i laici sono emerse altre pratiche più accessibili, come quella della venerazione dei monumenti sacri.

Riti principali: meditazione
Fin dagli esordi, il Buddhismo ha incluso fra le sue pratiche la meditazione la quale fu presa in prestito dalle pratiche Yoga dell’Hinduismo delle origini. Infatti, secondo i testi buddhisti più antichi il sentiero verso l’illuminazione si basa su tre pilastri: la condotta etica, la saggezza e la meditazione (cfr. pag. 4). Parallelamente alla sua evoluzione storica e alla sua diffusione geografica, il Buddhismo diversificò anche le sue tecniche di meditazione. A grandi linee la meditazione ha due funzioni principali: da una parte, purifica la mente da ogni tipo di passione e desiderio verso il mondo esterno per raggiungere un’equanimità serena e distaccata. Dall’altra parte, aiuta a concentrare la mente sulla vera natura della realtà che è impermanente e illusoria.

 

Riti principali: Accumulo e trasferimento dei meriti
Secondo la visione buddhista della retribuzione karmica, una determinata azione può risultare in un karman positivo con un’influenza positiva sull’esistenza attuale o futura in termini di benefici mondani (come la salute) o liberazione (un karman positivo aiuta a proseguire sul sentiero verso l’illuminazione). Questo concetto è anche conosciuto come Merito. In particolar modo nel Buddhismo Vajrayana  e Mahayana si può usare il merito accumulato per beneficiare gli altri – ad esempio, i parenti defunti. Si possono compiere delle azioni meritevoli recitando dei sutra,facendo una donazione alla comunità dei monaci, creando un’immagine sacra oppure digiunando. La venerazione degli immagini del Buddha e la preghiera sono anch'essi considerati azioni meritevoli.
Talvolta le comunità più grandi possono patrocinare delle vaste cerimonie durante il corso delle quali molti monaci recitano i sutra ed eseguono rituali di vario genere per propagare il karman positivo.

Luogo di culto: Sala di preghiera
Uno dei principali luoghi di pratica e culto buddhista è il monastero, in particolare la Sala di preghiera che è l’edificio dedicato alla venerazione di un’immagine sacra di un Buddha, solitamente in forma di statua.

Luogo di culto: lo stupa
Lo stupa è monumento buddhista più caratteristico. Di solito è un edificio che custodisce le reliquie del Buddha storico ma esistono anche degli stupa che simboleggiano gli insegnamenti buddhisti principali. Ad ogni modo, gli stupa rappresentano uno dei principali luoghi di culto del Buddhismo (nel sud-est Asia in particolare). La venerazione e la circumambulazione degli stupa producono un karman positivo. Ci sono varie tipologie di stupa, vedi Analisi e commento sulle fonti.

Analisi e commento sui fonti

Meditazione
Le persone in meditazione nella prima immagine si aiutano con degli oggetti come la Mala (una specie di rosario buddhista), supporti scritti e con la recitazione di mantra. L’interno colorito del tempio suggerisce un approccio molto attivo e ritualizzato alla meditazione, tipico del Buddhismo Vajrayana. Al contrario, la meditazione dei monaci Zen nella seconda immagine è molto essenziale e si distingue per il silenzio e raccoglimento di mente e corpo. Anche l’interno del Tempio Zen riflette tale semplicità. Per un approfondimento del Buddhismo Zen, vedi il Modulo Buddhismo II, pag. 3 e 4.

 

Trasferimento dei meriti
La prima immagine è del 'Grande Stupa' a Sanchi che è la più vecchia struttura in pietra dell’India. Il nucleo è formato da una semplice struttura emisferica in mattoni che racchiude le reliquie del Buddha. Sulla sommità della cupola si trova una struttura a forma di parasole, simbolo di alto rango, che onora e protegge le reliquie sottostanti. La seconda immagine contiene una Pagoda, una struttura che ebbe origine dall’evoluzione dello stupa. Le pagoda sono emerse come elemento stilistico tipico dell’architettura nepalese che si è diffuso presto nell’Asia orientale e sudorientale. Il suo scopo originario era di ospitare reliquie e scritture sacre buddhiste ma oggi questa forma di architettura svolge più funzioni. Ormai le Pagode si trovano in quasi ogni monastero dell’Asia orientale. L’immagine n° 2 è un classico esempio di pagoda a cinque piani.

Per ulteriori informazioni riguardo il Grande Stupa di Sanchi:
http://personal.carthage.edu/jlochtefeld/Buddhismo/sanchi/intro.html

 

Informazioni interculturali e interdisciplinari
In Occidente si tende a pensare che la meditazione sia sempre stata la pratica fondamentale del Buddhismo. In realtà, in passato veniva praticata soprattutto all’interno dei monasteri per via della sua difficoltà e non perché limitata ai monaci. Infatti, un devoto contadino  nello Sri Lanka medioevale, per esempio, non poteva certo non poteva permettersi di dedicarsi alla meditazione e trascurare il suo raccolto. Nei paesi di tradizione buddhista, i laici tendevano a preferire altre pratiche per accumulare Merito Karmico (vedi sopra) piuttosto di ricorrere alla meditazione. Oggi però la meditazione si è diffusa anche tra i praticanti laici, in Occidente in particolare. Vedi anche il modulo Buddhismo II sezione 6.

 

Link ad altri moduli
Buddhismo II. Diffusione nel mondo , sez. 2,3 e 6