Introduzione
Uno delle principali correnti all’interno del Buddhismo è rappresentato dal movimento Mahayana che attraverso importanti innovazioni favorirà la diffusione del Buddhismo in tutta l’Asia orientale, aumentando il numero di praticanti laici e consentendo la convivenza con religioni autoctone.
Principali tradizioni dottrinali: il Buddhismo Mahayana
Il movimento Mahayana (sanscr. “Grande Veicolo”) nacque all’interno del Buddhismo indiano attorno al I secolo d.C., e entro il IX secolo diventa l’influenza dominante fra le culture buddhiste dell’Asia centro-orientale, dove ha mantenuto la sua preminenza fino al giorno d’oggi (vedi link agli altri moduli).
In assenza di dati precisi sulle origini storiche di questo movimento e sulla provenienza dei suoi scritti, è opportuno considerare il Mahayana come un lento e organico processo di sviluppo di credenze, idee e atteggiamenti già presenti nel Buddhismo delle origini che saranno arricchiti attraverso l’aggiunta di nuovi elementi e prospettive fino a diventare un movimento autonomo. Nonostante la pretesa di superiorità del Mahayana rispetto alle altre tradizioni – chiamate “Hinayana” (“Piccolo Veicolo”) – alcune delle scuole buddhiste più antiche continueranno a fiorire a lungo dopo la nascita del Mahayana, e i due gruppi conviveranno pacificamente. Gli elementi comuni alle tradizioni associate con il Mahayana sono: l’Ideale del Bodhisattva, la Natura sovramondana del Buddha, l’adozione dei nuovi sutra (vedi sotto).
Testi sacri: nuovi sutra del Mahayana
Il movimento Mahayana si caratterizzerà per la lunga produzione di nuovi sutra di diversa provenienza e paternità. Anche se risalgono al periodo dopo la morte del Buddha storico, questi sutra si presentano come la parola del Buddha attraverso la frase iniziale “Così ho sentito” che fa riconoscere un testo come sutra. Questi sutra si distinguono per i loro nuovi stili letterari che sono diversi dallo stile dei sutra più antichi che rappresentano il Buddha storico mentre predica davanti a un pubblico di monaci. Questi nuovi sutra contengono descrizioni del Buddha sovramondano (vedi sotto), di regni oltremondani, di esseri celestiali come uditori, simbolismi, e soprattutto, una nuova prospettiva dottrinale basata sulla Saggezza, la Compassione e i Mezzi Abili (vedi sotto).
Fondamenti dottrinali: Saggezza, Compassione e Mezzi Abili
Nel Buddhismo Mahayana, l’illuminazione consiste nella comprensione e realizzazione della vera natura della realtà. Mentre la dottrina non-Mahayana sottolinea l’assenza del sé nelle persone, il pensiero del Mahayana estende questo concetto a tutte le cose. Di conseguenza considera tutto come Vuoto. La comprensione di questo concetto viene definita Saggezza (sanscr. Prajna). Inoltre, il seguace Mahayana deve realizzare questa comprensione attraverso la Compassione (sanscr. Karuna), ovvero, guidando gli altri esseri verso la liberazione. Il rapporto tra Saggezza e Compassione viene elucidato come segue: dal momento che nessun individuo possiede un “Sé”, non ci potrà essere nessuna autentica differenza tra sé stessi e gli altri, e significa che la propria liberazione non è distinta dalla liberazione di tutti gli altri esseri. È questa l’essenza della Buddhità.
Un altro elemento chiave della visione salvifica del Mahayana consiste nella dottrina dei Mezzi Abili (upaya). Il Buddha sovramondano e i Bodhisattva (vedi sopra), motivati dalla compassione e guidati dalla saggezza, desiderano guidare gli esseri ordinari verso la liberazione. A questo scopo, cercano di adattare i loro insegnamenti in vari modi a seconda del livello o della situazione degli uditori.
Divinità, esseri divini: Buddha sovramondano
Oltre al processo di espansione, l’apertura ai praticanti laici, e l’evoluzione filosofica all’interno della comunità buddhista, si assiste a una tendenza che vede il lento assorbimento della figura del fondatore, il Buddha storico, Gautama Shakyamanuni, in una visione più ricca ed elevata: il Buddha storico è semplicemente l’emanazione compassionevole di un’Entità sovramondana, concepita come la pura incarnazione della Verità Eterna (che ovviamente corrisponde all’insegnamento buddhista). Secondo tale concezione esistono, e sono esistiti in passato, innumerevoli Buddha, ognuno dei quale dimora nel proprio mondo/regno, cercando di aiutare tutti gli esseri senzienti a raggiungere la liberazione. Questa visione dell’accessibilità universale del risveglio viene incontro al pubblico laico che potrà venerare le innumerevoli fonti di liberazioni rappresentati da questi Buddha. Col passare del tempo, l’idea dei Buddha sovramondani fu arricchito anche dal concetto delle loro dimore celestiali conosciuta come Terre Pure, che offre ai devoti la speranza di un paradiso permanente. Insieme ai Buddha nelle Terre Pure vivono anche altri esseri celestiali, in primis, i Bodhisattva (vedi sotto).
Fondamenti dottrinali ed esseri divini: L’Ideale del Bodhisattva
Fulcro dell’ideologia Mahayana è l’ideale dei Bodhisattva, coloro che cercano di raggiungere l’illuminazione e di guidare gli altri esseri verso essa, secondo la dialettica della Saggezza e della Compassione (vedi sopra). Questo pensiero si oppone al pensiero predominante nel Buddhismo non-Mahayana che pone come ideale della liberazione e della perfezione gli Arhat, cercatori della liberazione individuale, criticati dal Mahayana per il loro egoismo.
L’Ideale del Bodhisattva esprime una nuova visione di liberazione universale, non più limitata al contesto monastico ma aperto a tutti, soprattutto ai praticanti laici. Infatti, oltre a essere un ideale di liberazione e perfezione, il concetto di Bodhisattva portò anche alla venerazione dei Bodhisattva celestiali, esseri sovramondani che raggiungono l’illuminazione ma, ispirati dalla Compassione, posticipano l’ascesa al Nirvana, e scelgono di restare sulla terra per aiutare tutti gli esseri senzienti a raggiungere la liberazione.
Invece di seguire un sentiero difficile, i praticanti laici potevano chiedere un aiuto miracoloso ai Bodhisattva. Oltre alle richieste di liberazione, le preghiere indirizzate ai Bodhisattva potevano richiedere benefici più pratici come la guarigione da una malattia. Tali richieste non venivano considerate mondane e di ostacolo all’illuminazione ma, secondo la dottrina dei Mezzi Abili (vedi sopra), un mezzo che facilitava l’insegnamento. Come conseguenza il numero di praticanti laici aumentò fortemente.
Analisi della fonte
Fonte 1
Brani del sutra del Loto
Glossario:
mandarava, manjushaka: tipi di fiori (Erythrina Variegata, albero deciduo spinoso con ammassi di fiori cremisi);
yaksha, gandharva, asura, garudas, kimnara: esseri mitici indiani.
Avichi: il livello inferiore dell’inferno buddhista.
Akanishtha: il livello superiore del paradiso buddhista.
L'Onorato dal Mondo: epiteto comune per il Buddha.
Shariputra: uno dei discepoli del Buddha storico.
Ascoltatori della voce: le persone che hanno ascoltato gli insegnamenti del Buddha.
Pratyekabuddha: Lett. "Buddha solitari". Le persone che raggiungono l’illuminazione attraverso lo studio degli insegnamenti del Buddha.
Dharma: la legge buddhista, gli insegnamenti buddhisti, la vera natura della realtà.
Il sutra inizia con una descrizione del Buddha storico, Siddhartha Gautama, davanti al suo pubblico, ma a differenza dei sutra più antichi qui appare in un contesto che lo vede circondato da esseri meravigliosi e fatti miracolosi come una pioggia di fiori e raggi di luce. Da questi dettagli possiamo intuire che i sutra Mahayana concepiscono il Buddha come un essere divino.
Nel secondo brano il Buddha spiega che gli innumerevoli Buddha del passato iniziarono predicando tutti la stessa cosa. Ma l’estrema difficoltà della dottrina li portò a modificare continuamente l’insegnamento per renderlo più accessibile al loro pubblico attraverso l’utilizzo dei Mezzi Abili (vedi sopra). Questa precisazione è molto rilevante perché visto così, i primi sutra recitati dal Buddha storico sono anch’essi un adattamento della autentica Verità.
Nel terzo brano, il Buddha storico si rivela come semplice emanazione di un eterno Buddha sovramondano (vedi sopra): egli non giunse alla Buddhità (l’Illuminazione) in questa vita, ma un infinità di eoni fa. Si manifestò come Buddha sulla terra in infinite occasioni nel passato. Perciò la morte del Buddha storico al momento di accedere al Parinirvana (vedi pag. 2) è un’illusione (uso il mezzo abile di mostrare il mio nirvana). In realtà, questo supremo Buddha sovramondano è sempre presente in questo contesto magico e predica ininterrottamente allo scopo di portare gli esseri viventi verso la liberazione.
Fonte n°2
Il Bodhisattva
Avalokiteshvara è uno dei Bodhisattva più celebri e più venerati (vedi sopra). Ritenuto l’incarnazione della Compassione, viene per questo motivo raffigurato con una molteplicità di mani e occhi (qui sono in evidenza solo ventidue braccia) come segno dei suoi costanti sforzi per trovare e aiutare gli esseri viventi. È abbastanza facile distinguere tra Buddha e Bodhisattva seguendo delle semplici indicazioni. I Buddha sono comunemente raffigurati in semplici vesti da monaco, senza gioielli o decorazioni mentre le più elaborate sculture dei Bodhisattva li raffigurano spesso ingioiellati e con abiti principeschi che simboleggiano il loro legame con questo mondo.
Fonte n°3
Amitayus Buddha nel suo paradiso
Questo dipinto ritrae Amitayus, uno dei più venerati Buddha sovramondani (vedi sopra) del pantheon Mahayana. È raffigurato nel suo paradiso, la Terra Pura dell’Occidente, seduto su un trono sotto un albero in fiore decorato con gioielli e simboli di buon auspicio. Il cielo ai lati è pieno di semidei recanti offerte e che sparpagliano fiori. Sotto il cielo sono seduti otto Bodhisattva, con due grandi tavoli bassi posti tra di loro ricoperti da offerte. Ai lati un vasto pubblico riceve il messaggio di Amitayus. In basso, in un vasto paesaggio panoramico vi sono cortili, fiori di loto giganti, e piscine dove rinascono i purificati.
Queste visioni di Buddha sovramondani che dimorano in paradisi dove anche i devoti potevano rinascere fanno parte del panorama sfaccettato del Buddhismo Mahayana. Le tradizioni che ricorrevano a metodi ascetici e meditativi potevano utilizzare queste immagini come parte di una tecnica di visualizzazione per migliorare la concentrazione o come metafora dei vari stati di coscienza. Altre tradizioni invece svilupparono una visione di liberazione da raggiungere attraverso la fede e la devozione a questi Buddha sovramondani.
Informazioni interculturali e interdisciplinari
Il concetto dei Mezzi Abili è di primaria importanza per la diffusione delle scuole di Mahayana e per la loro capacità di convivere assime. Considerare le diverse vie verso l’illuminazione come l’esito di una adattamento di un’unica verità significa ammettere la possibilità della nascita di nuove scuole oppure della creazione di nuovi sutra. Benché ci fosse la tendenza che ogni scuola affermasse che il loro sutra prescelto fosse la vera Verità, o almeno, quello più vicino a questa Verità, riconoscevano che anche gli altri sutra, benché adattamenti, erano validi e potevano contribuire nel cammino verso la liberazione. Ciò spiega come il Canone Mahayana delle sacre scritture (che esiste ora solo in versione cinese e tibetana) abbia finito col raccogliere migliaia di volumi.
Ma soprattutto l’idea dei Mezzi Abili ha facilitato la convivenza del Buddhismo con le tradizioni religiose già esistenti (in Cina e nel Giappone a esempio), o persino il loro assorbimento nel Buddhismo. In fatti, le tradizioni autoctone finivano con l’essere considerati un adattamento dell’eterno insegnamento buddhista. Così com’era avvenuto con i Deva dell’Hinduismo, anche le divinità delle altre tradizioni religiose finivano con l’essere assorbite dal Buddhismo.
Questo concetto è quello che distingue il Buddhismo dalle tradizioni religiose come l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam le quali fanno riferimento a un corpus estremamente ridotto di scritture sacre (la Bibbia o il Corano), la cui autenticità e preeminenza sono indiscusse. Infatti in passato questi monoteismi hanno tendenzialmente evitato sia la coesistenza che l'unione con le altre tradizioni. Hanno solitamente cercato, nella loro espansione, di sostituirsi a credenze indigene, ritenute completamente erronee.
Link ad altri moduli:
Modulo Cristianesimo I (Storia) sez. 3
Modulo Islam I (Storia) sez. 2, 3
Vedi le pagine sui paesi nei quali è diffuso il Buddhismo Mahayana
Modulo Buddhismo II. Diffusione nel mondo sez. 3,4 e 5