Introduzione
Questa pagina contiene un’analisi etimologica e iconografica della figura del Buddha, tesa a delineare il carattere del Buddhismo. Segue una sezione sulla diffusione del Buddhismo e delle sue principali correnti che spiega la situazione attuale del Buddhismo. L’analisi artistica delle due statue nella Fonte n° 1 offre l’occasione di sviluppare degli approfondimenti interdisciplinari e interculturali.
Denominazione scientifica:
Il termine “Buddhismo” si riferisce a una religione che accoglie diverse tradizioni, credenze e pratiche diffusi in tutta l'Asia che si basano principalmente sugli insegnamenti attribuiti a Siddhartha Gautama, comunemente noto come il Buddha. “Buddha” è una parola sanscrita che significa “il Risvegliato” o “l'Illuminato”. Secondo la tradizione buddhista, dopo un periodo di ascetismo e meditazioni, Siddhartha Gautama si “risveglio” e scoprì la Verità o la Legge Universale (Dharma) e iniziò a predicarla. Infatti i Buddhisti tendono a identificarsi come “seguaci del Dharma”. La dottrina fondamentale del Buddhismo, riscontrata in quasi tutte le sue correnti, riguarda la necessità di percorrere un sentiero verso l'eliminazione dell'ignoranza e della brama in modo da liberarsi da ogni forma di sofferenza e da raggiungere uno stato di beatitudine, chiamato Nirvana. Oggi il Buddhismo svolge ancora un ruolo chiave nella vita spirituale, culturale e sociale dell'Asia.
Durante il XX secolo il Buddhismo si diffuse in Occidente.
Oggi si conoscono tre rami del Buddhismo:
- Il Theravada (Pali: "la scuola degli anziani") è considerato il ramo più antico del buddhismo. È relativamente conservatore, ed è probabilmente più vicino al Buddismo delle origini delle altre tradizioni buddhiste attualmente esistenti. Questo ramo è il più diffuso in Sri Lanka e nel Sud-est asiatico (Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania, ecc.)
- Il Mahayana (sanscr. “Grande veicolo”) è un movimento che nacque all’interno del buddhismo indiano attorno al I sez. d.C. e si diffuse in tutto l’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone, Vietnam, Singapore, Taiwan ecc.), diventando l’influenza preponderante tra le culture buddhiste di questa regione. Si distingue dalle altre correnti per i suoi ideali di liberazione, un pantheon più complesso di esseri divini e per le sue pratiche religiose.
- Il Vajrayana (sanscr. “Veicolo del Diamante”) è una forma del Buddhismo che conobbe la sua massima fioritura tra il VI e XI secolo d. C in India, e che ebbe un’influenza duratura anche nei paesi confinanti dell’India, in particolare nel Tibet e nella Mongolia, ma che è presente anche in Giappone. Si caratterizza per il risalto che dà ai riti e per il suo complesso simbolismo.
Divinità e altri esseri divini: il Buddha Storico
Gli storici ritengono che Siddhartha Gautama abbia vissuto e insegnato nella parte settentrionale del subcontinente indiano intorno alla seconda metà del V secolo a.C.. Sarebbe più corretto definirlo "Buddha Storico" per distinguerlo da gli altri esseri divini e mitici, che sono anch'essi venerati come "Buddha", cioè, altri esseri illuminati. È generalmente considerato non come un dio, ma come un insegnante illuminato. Egli è tuttavia riverito dai buddhisti come un essere superiore, spesso superiore alle divinità, che merita devozione e gratitudine per aver aiutato gli esseri senzienti a porre fine alla loro sofferenza condividendo la sua illuminazione con loro.
Luogo di origine
Nord-est del subcontinente indiano, V secolo a.C..
Attuale diffusione fra la popolazione mondiale
Secondo molti studiosi della demografia religiosa ci sono tra i 350 milioni a 1,6 miliardi di buddhisti nel mondo. Secondo le stime più accreditate il Buddhismo è praticato da 350–550 milioni di persone, e può essere considerata la quarta comunità religiosa mondiale dopo il Cristianesimo, l’Islam e l’Hinduismo. Secondo alcuni studiosi la popolazione mondiale dei Buddhisti supera in realtà il miliardo, per via del sincretismo marcato delle credenze religiose nell’Asia orientale, in particolare in Cina e in Giappone.
Analisi delle fonti
- Buddha seduto: l’immagine ritrae il Buddha storico, il quale è riconoscibile per la presenza di uno dei suoi segni distintivi: la protuberanza cranica (ushnisha). Indossa l’abito di un monaco che lascia una spalla scoperta, ed è seduto su un trono di loto sorretto da una figura centrale e da due leoni, simbolo del Buddha storico. Il gesto delle mani (mudra) è un altro attributo iconografico tipico del Buddha storico, e significa che sta insegnando ai suoi seguaci.
- Buddha in piedi: anche quest’immagine ritrae il Buddha storico. Il gesto delle mani (mudra) è un attributo iconografico tipico dei Buddha: il palmo rivolto verso l’esterno rappresenta la protezione, la pace e la benevolenza; il palmo sinistro rivolto verso l’alto allude alla generosità e al dono dell’insegnamento del Buddha a tutti gli esseri senzienti. Vedi anche la sezione Informazioni interculturali e interdisciplinari
- Mappa della diffusione delle principali correnti del Buddhismo: La mappa mostra le regioni di maggior diffusione dei tre rami del Buddhismo. In seguito all’ascesa dell’Hinduismo e all’invasione islamica del XII secolo, il Buddhismo ha subito un lento declino nell’India, il luogo della sua nascita. In seguito si è ritirato nella zona pedemontana dell’Himalaya e nello Sri Lanka nell’India meridionale. Oggi i praticanti del Buddhismo in India rappresentano una minoranza del 1.5%.
Informazioni interculturali e interdisciplinari
(Storia dell'arte, Storia)
Uno degli stili di maggior successo della scultura buddhista Mahayana è il cosiddetto Stile di Gandhara. Questa regione, oggi divisa tra il Pakistan settentrionale e Afghanistan nord-orientale, era annessa alla Persia achemenide durante il VI e il V secolo a.C. e successivamente conquistata da Alessandro Magno nel IV secolo a.C. Dopo la dominazione della dinastia Maurya (III-I secolo a.C.), divenne il fulcro della diffusione del Buddhismo verso l’Afghanistan e l’Asia centrale. Durante il I secolo d.C. intrattenne contatti con Roma. La scultura buddhista delle scuole del Gandhara riprende molti motivi e tecniche originarie dell’arte greco-romana classica, riconoscibili nello stile della tunica e nei suoi drappeggi, come nel Buddha in piedi, una statua originaria dal Pakistan. Questo stile ebbe un largo seguito in tutta l’Asia orientale. Difatti, riscontriamo la stessa piegatura delle vesti, in versione più stilizzata, nella statua tibetana del Buddha seduto.